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Inizia una nuova era nella ricerca degli alieni: in costruzione un radiotelescopio rivoluzionario

In Australia è iniziata la costruzione dello SKA, un radiotelescopio che andrà a “caccia” di ET. Sarà talmente potente da rilevare uno smartphone su Marte.
A cura di Andrea Centini
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Le antenne ad albero di Natale dello Ska. Credit:
Le antenne ad albero di Natale dello Ska. Credit:

La ricerca della vita extraterrestre intelligente sta per compiere una significativa accelerazione, grazie alla quale gli scienziati proveranno a dare una risposta alla “regina” delle domande scientifiche: siamo soli nell'Universo oppure no? Uno dei progetti più importanti in tal senso è la costruzione dello Square Kilometer Array (SKA), il più grande, potente e ambizioso radiotelescopio al mondo. L'Australia, uno dei partner principali del programma internazionale che coinvolge 13 Paesi (Italia compresa), ha iniziato oggi i lavori per la realizzazione della sua fondamentale componente dello strumento, che dovrebbe essere pronto nel 2028. Lo SKA, una volta ultimato, sarà talmente sensibile nel sondare i segnali elettromagnetici nello spazio profondo da poter rilevare senza problemi uno smartphone in tasca a un astronauta che cammina su Marte, a 225 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, come specificato dal dottor Danny Price del Curtin Institute of Radio Astronomy. Il radiotelescopio sarà capace di rilevare deboli segnali radio da sorgenti cosmiche anche a miliardi di anni luce da noi. Con una simile "potenza di fuoco" non dovrebbero sfuggire nemmeno eventuali segnali artificiali prodotti da alieni intelligenti.

Oltre al rivoluzionario SKA, è stato appena avviato un nuovo progetto di ricerca col potente array di radiotelescopi MeerKAT sito in Sudafrica, grazie al quale nei prossimi due anni verranno analizzate oltre 1 milione di stelle nello spazio profondo, proprio per andare a caccia di potenziali segnali alieni. “MeerKAT ci fornirà la capacità di rilevare un trasmettitore simile ai radiofari più luminosi della Terra fino a una distanza di 250 anni luce”, ha dichiarato la dottoressa Cherry Ng, scienziata coinvolta nel “caccia” grazie al Breakthrough Listen, un progetto finanziato privatamente per andare alla ricerca di ET. Il SETI negli ultimi anni ha perduto molti dei fondi governativi, ma ricchi benefattori come i miliardari Julia e Yuri Milner permetteranno di proseguire la ricerca in modo scrupoloso.

Meerkat. Credit: SARAO
Meerkat. Credit: SARAO

Grazie al nuovo supercomputer del MeerKat legato al Breakthrough Listen sarà possibile combinare i segnali di 64 diverse parabole “per ottenere scansioni ad alta risoluzione di questi obiettivi con un'eccellente sensibilità, il tutto senza influire sulla ricerca di altri astronomi che utilizzano l'array”, ha dichiarato Andrew Siemion, principale investigatore del progetto. Il MeerKat si concentrerà su stelle nel nostro quartiere galattico, come quelle del Sistema Proxima Centauri, mentre lo SKA andrà molto più a fondo e non si dedicherà solo al SETI, ma anche all'analisi dei Fast Radio Burst (i misteriosi lampi radio veloci) e dei segnali emessi poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang, l'evento che ha dato vita all'espansione dell'Universo.

Come indicato, l'Australia ha appena avvitato la costruzione della sua preziosa componente dello SKA, un insieme di 130mila antenne – simili ad alberi di Natale – che verranno posizionate sulle terre degli aborigeni Wajarri. Questi ultimi hanno dato il proprio benestare e, come affermato dalla BBC, hanno soprannominato il progetto "Inyarrimanha Ilgari Bundara", che significa "condivisione di cielo e stelle". Un'altra sezione fondamentale dello SKA sarà composta dalle 200 parabole che verranno realizzate in Sudafrica, nella remota regione del Karoo. L'insieme delle parabole e delle antenne diventerà il cuore pulsante del radiotelescopio, che in pratica sarà dotato di una gigantesca parabola virtuale “spalmata” su un vastissimo territorio di più Paesi. Sudafrica e Australia, in particolare, sono stati scelti poiché hanno enormi aree remote con limitati disturbi di fonti radio, che possono influenzare le indagini nello spazio profondo. Il telescopio “sarà uno dei più grandi sforzi scientifici mai compiuti dall'umanità”, ha dichiarato alla BBC il professor Philip Diamond, direttore generale dell'Organizzazione SKA, un progetto le cui fondamenta sono state gettate negli anni '90.

Credit: SKA Project Development Office and Swinburne Astronomy Productions
Credit: SKA Project Development Office and Swinburne Astronomy Productions

“È stato un viaggio di 30 anni. I primi 10 anni sono stati dedicati allo sviluppo di concetti e idee. I secondi 10 sono stati spesi per lo sviluppo della tecnologia. E poi l'ultimo decennio è stato dedicato alla progettazione dettagliata, alla messa in sicurezza dei siti, all'accettazione da parte dei governi istituire un'organizzazione del trattato (SKAO) e fornire i fondi per iniziare”, ha dichiarato alla televisione britannica. Ora che i lavori in Australia sono stati avviati, l'avveniristico progetto inizierà a prendere una forma concreta ed entro la fine del decennio comincerà a scandagliare lo spazio profondo. Se ET dovesse esistere davvero, molto probabilmente lo sapremo proprio grazie a questo rivoluzionario ed enorme radiotelescopio. Ma anche il MeerKat potrebbe regalarci grosse sorprese nei prossimi anni. Non ci resta che aspettare la piena operatività delle due missioni e restare pazientemente in ascolto.

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