video suggerito
video suggerito

Incidente aereo in India, come ha fatto a sopravvivere il passeggero del sedile 11A sul Boeing 787-8

Fra le 242 persone a bordo del Boeing 787-8 Dreamliner di Air India schiantatosi il 12 giugno c’è un solo sopravvissuto, il 40enne Ramesh Viswashkumar. Era seduto sul posto 11A. Come ha fatto a sopravvivere a un impatto a 300 km/h contro un edificio e all’enorme palla di fuoco sprigionata dal carburante in fiamme.
A cura di Andrea Centini
181 CONDIVISIONI
Immagine

Attorno alle 13:40 (ora locale) del 12 giugno, un Boeing 787-8 Dreamliner della compagnia aerea Air India si è schiantato pochi secondi dopo il decollo (28 per l’esattezza), finendo contro un’area residenziale. Il velivolo ha colpito un ostello per i medici di un ospedale limitrofo, causando molte vittime tra le persone all’interno. Il volo AI171 era partito dall’aeroporto internazionale di Ahmedabad ed era diretto all’aeroporto Gatwick di Londra: a bordo si trovavano 242 persone tra passeggeri (230) e membri dell’equipaggio (12). Sono tutti deceduti, ad eccezione di un uomo: il 40enne cittadino britannico di origine indiana Ramesh Viswashkumar, partito assieme al fratello.

Video thumbnail

Come mostrano alcuni incredibili filmati, il viaggiatore si è allontanato sulle proprie gambe dal luogo del disastro dopo aver ripreso conoscenza. “Quando mi sono svegliato, c’erano corpi dappertutto. Ero spaventato. Mi sono alzato e sono corso via. C’erano pezzi dell’aereo ovunque”, ha dichiarato all’Hindustan Times. Nel video si vede il sopravvissuto con alcune escoriazioni sul viso e claudicante, ma senza ferite gravi, anche se rimane sotto osservazione in ospedale per gli accertamenti del caso.

Video thumbnail

La domanda che in molti si stanno ponendo è la seguente: come ha fatto quest’uomo a sopravvivere a una catastrofe di tale portata? Le immagini mostrano il velivolo in caduta rapida – sulle possibili cause dell’incidente ha risposto a Fanpage.it il comandante Danilo Recine – fino all’impatto contro la zona residenziale, seguito da un’enorme palla di fuoco generata dai serbatoi di carburante, pieni per il lungo volo intercontinentale. Quasi tutte le vittime sono risultate carbonizzate: per il riconoscimento ufficiale sarà dunque necessario l’esame del DNA. Anche per questo la sopravvivenza del quarantenne appare ancor più sorprendente, scampato non solo all’impatto a 300 chilometri orari contro un edificio, ma anche alle fiamme apocalittiche che ne sono scaturite.

Il posto 11A

Molte delle ipotesi sulla sopravvivenza di Viswashkumar ruotano attorno al posto in cui era seduto, l’11A. Come mostrano gli schemi del Boeing 787-8 Dreamliner – mai coinvolto in incidenti fino alla tragedia del 12 giugno – l’11A di Air India si trova nella prima fila della classe economica, subito dopo quella business, nella sezione anteriore della fusoliera. Si tratta inoltre di un posto lato finestrino, quattro file prima dell’attacco dell’ala (che inizia dalla fila 15).

La posizione del sedile 11A sul Boeing 787-8 Dreamliner di Air India. Credit: SeatGuru/screenshot
La posizione del sedile 11A sul Boeing 787-8 Dreamliner di Air India. Credit: SeatGuru/screenshot

I posti più sicuri su un aereo

Questi elementi potrebbero già offrire qualche indizio. È risaputo, infatti, che i posti più sicuri in caso di incidente aereo si trovano nella parte posteriore del velivolo, come avevamo spiegato in questo articolo. Dal punto di vista squisitamente statistico, questi posti sono associati a una maggiore probabilità di sopravvivenza. Secondo un’indagine del TIME, il tasso di mortalità in caso di incidente è del 32 percento per chi si trova nella parte posteriore, contro il 44 percento per chi è seduto nella parte anteriore. Insomma, si hanno alcune chance in più.

Anche due gravi incidenti recenti lo confermano: quello del volo 8243 della Azerbaijan Airlines, precipitato in Kazakistan, e quello del volo 2216 della Jeju Air, schiantatosi all’aeroporto di Muan (Corea del Sud). In entrambi i casi, tutti i sopravvissuti (29 nel primo e 2 nel secondo) erano seduti nei posti di coda. Tra le ragioni di questa maggiore “protezione” ci sono il fatto che gli aerei – solitamente – tendono a impattare prima con la parte anteriore; la maggior distanza dai serbatoi (spesso collocati in corrispondenza delle ali) e la maggiore vicinanza alle uscite di emergenza. Ogni incidente aereo, naturalmente, è un caso a sé, ma questi sono elementi preziosi da considerare quando si sceglie un posto.

Ora, come abbiamo visto, l’11A non si trova nella coda, ma subito davanti alle ali. Lo schema del Boeing 787-8 mostra che davanti alla fila 11 non ci sono altri sedili: quindi, nell’impatto a 300 km/h, chi era seduto lì non ha sbattuto contro altri sedili, come invece verosimilmente accaduto agli altri sfortunati passeggeri delle altre file. Tuttavia, questo non basta a spiegare la sopravvivenza del signor Ramesh, considerando che tutti gli altri attorno a lui sono morti. Una possibilità è che, nell’impatto con l’edificio, il velivolo si sia spezzato proprio tra la classe business e la prima fila economica: ciò potrebbe aver sbalzato fuori l’uomo – che lo ricordiamo, era seduto accanto al finestrino – salvandolo anche dall’enorme esplosione generatasi pochi istanti dopo.

Ulteriori filmati potrebbero aiutare a chiarire meglio l’angolo d’impatto contro il dormitorio e rivelare dettagli aggiuntivi sulla dinamica dell’incidente, ancora oscura per diverse ragioni. Tutto fa pensare che a determinare la salvezza dell’uomo sia stata fondamentalmente la fortuna, più che una posizione considerata “più sicura” delle altre.

181 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views