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Cambiamenti climatici

Il 3 luglio è stato il giorno più caldo di sempre, ma il record è durato un solo giorno

Il 3 luglio è stata registrata una temperatura superficiale media della Terra di 17,01° C, la più alta di sempre, ma il record è stato immediatamente “bruciato” nel giorno seguente, con 17,18° C. Cosa sta succedendo e quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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Martedì 4 luglio è stato il giorno più caldo sulla Terra, in base a un'osservazione preliminare. La temperatura superficiale media del nostro pianeta è stata infatti di 17,18° C, battendo il freschissimo record del giorno precedente (17,01° C) e i due successivi primati – a pari merito – del 24 luglio 2022 e del 14 agosto 2016, quando la “febbre” della Terra fu di 16,92° C. Il nuovo dato è stato registrato dagli scienziati del progetto Climate Reanalyzer messo a punto dal Maine Climate Office – Climate Change Institute dell'Università del Maine, che si basa su osservazioni condotte sin dal 1979. Ma non è ancora un dato ufficiale. Serve infatti l'approvazione da parte di istituzioni governative come gli US National Centers for Environmental Prediction (NCEI) che fanno capo alla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l'agenzia federale statunitense deputata allo studio e al monitoraggio degli oceani e dei fenomeni climatici.

Credit: Università del Maine
Credit: Università del Maine

È doveroso sottolineare che si tratta di giorni singoli, che hanno una valenza limitata rispetto ai trend negativi mensili e annuali che si registrano a causa del cambiamento climatico. Come spiegato al Time dal dottor Deke Arndt, direttore dell'NCEI, "nella comunità di monitoraggio del clima, non credo che assegneremmo il tipo di gravitas a un'osservazione di un solo giorno come faremmo per un mese o un anno”. In altri termini, non dovremmo preoccuparci troppo del picco di un solo giorno, ma della tendenza negativa innescata dal riscaldamento globale. Siamo infatti in piena crisi climatica a causa delle emissioni di CO2decine di miliardi di tonnellate ogni anno – e di altri gas a effetto serra / climalteranti che riversiamo costantemente in atmosfera. La temperatura media globale continua a crescere con un impatto catastrofico sugli equilibri ecosistemici, l'intensità e la frequenza degli eventi atmosferici estremi, l'innalzamento del livello del mare e moltissimi altri fattori. Non a caso il cambiamento climatico è considerato la principale minaccia esistenziale per l'intera umanità e stiamo rischiando “sofferenze indicibili” già entro questo secolo.

La temperatura media globale della Terra nel corso dell'anno oscilla in un range compreso tra i 12° C e poco meno di 17° C, con una media di 16,2° C – registrata all'inizio di luglio, generalmente il mese più caldo – tra la fine degli anni '70 e il 2000. Normalmente i picchi vengono rilevati proprio a luglio o nella prima metà di agosto. I record di 17,18° C del 4 luglio e quello del giorno prima di 17,01° C sono comunque inseriti in un contesto di incremento negativo ed è molto probabile che nel corso delle prossime settimane si continueranno a inanellare nuovi picchi per le temperature medie. Una delle ragioni principali potrebbe essere El Nino, la cui presenza in questa estate è stata formalmente confermata proprio il 3 luglio dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO).

Si tratta di un fenomeno climatico periodico – della durata di alcuni anni – legato all’aumento delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale, che ha un impatto sul meteo e sul clima di tutto il pianeta. Se in alcune parti del mondo El Nino comporta un aumento della piovosità e dell'umidità in grado di scatenare monsoni e alluvioni devastanti, in altre innesca grave siccità, temperature sensibilmente più elevate e possibili ondate di gelo nel periodo invernale (ad esempio sull'Europa, a causa dell'indebolimento del vortice polare). Nel 2016 si è verificato l'ultimo impatto più severo di El Nino e gli esperti si attendono gli effetti peggiori del ciclo appena iniziato in questo o nel prossimo anno.

Ciò che è certo è che in varie parti del mondo si stanno registrando temperature costantemente anomale, con vere e proprie cupole di calore che provocano danni significativi tanto all'ambiente naturale quanto alla salute umana. E dovremo imparare a conviverci, dato che il cambiamento climatico sarà destinato a colpirci con forza sempre maggiore, fino a quando non daremo un taglio netto e repentino alle emissioni di gas climalteranti (ma ci vorrà comunque del tempo prima di ottenere dei benefici, visti i gravi danni che abbiamo provocato). Anche gli oceani sono in sofferenza da diversi mesi e gli esperti non sanno perché.

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