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Cosa sono le valigette nucleari portate in Cina da Putin: come funzionano le Cheget

Lo staff di Vladimir Putin è stato filmato in Cina mentre trasportava due valigette identificate come Cheget, le valigette nucleari in dotazione al presidente della Federazione Russa. Ecco cosa sappiamo su questi dispostivi utilizzati per ordinare il lancio delle armi atomiche.
A cura di Andrea Centini
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Un fotogramma del filmato che ritrae l'entourage di Putin in Cina con le valigette nucleari Cheget
Un fotogramma del filmato che ritrae l'entourage di Putin in Cina con le valigette nucleari Cheget

Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin si è recato in Cina per partecipare ad alcuni incontri ufficiali, di cui il principale è stato quello col presidente cinese Xi Jinping. Durante uno spostamento successivo a tale meeting lo staff di Putin è stato filmato mentre trasportava due valigette; secondo la Reuters si tratta di due “Cheget”, il nome in codice assegnato alle valigette nucleari che accompagnano sin dagli anni '80 del secolo scorso i presidenti russi. In parole semplici, si tratta dei dispositivi che permettono di comunicare direttamente con gli ufficiali responsabili dei lanci delle armi atomiche, attraverso un'autorizzazione di altissimo livello. Ecco cosa sappiamo su queste valigette, come funzionano e chi può utilizzarle.

Cosa sono le valigette nucleari

Le valigette nucleari (nuclear briefcase) sono valigette appositamente predisposte per autorizzare il lancio delle armi atomiche – come i missili balistici intercontinentali terrestri (ICBM) e i missili balistici lanciati dai sottomarini (SLBM) – in dotazione ad alcuni Paesi con arsenale nucleare, anche se con alcune differenze. In genere le valigette seguono sempre il leader di turno, ma non sono solo i presidenti o i primi ministri ad averne l'accesso. Negli Stati Uniti, ad esempio, questi dispositivi – nome in codice “Football” – sono tre, come indicato in uno speciale pubblicato dal Guardian. Una segue costantemente il presidente americano ed è trasportata da un ufficiale militare (selezionato a turno tra i principali rami delle forze armate, come Aeronautica, Marina, Esercito etc etc); la seconda è in mano al vicepresidente degli USA, che è autorizzato ad accedervi in caso di morte o impedimento del presidente; la terza si trova alla Casa Bianca. L'ordine di lancio viene impartito ai militari responsabili delle armi atomiche attraverso una tessera di plastica (nome in codice “Biscuit”, biscotto) con codici attivati elettronicamente, che servono a verificare l'identità del presidente o del suo vice.

Valigette analoghe sono a disposizione della Russia – le già citate Cheget – e del Pakistan (nel 2019 la BBC ha mostrato le immagini del primo ministro Imran Khan accompagnato dalla sua valigetta nucleare), mentre non sembrerebbero esserci dispositivi simili in Francia e nel Regno Unito, due potenze nucleari. Com'è facile immaginare, si tratta di procedure top secret e in ogni Paese ci sono misure e meccanismi specifici. Per la Francia, ad esempio, come indicato da Europe1 l'ordine di lancio è verosimilmente legato ai dati biometrici del presidente per la sua identificazione, mentre nel Regno Unito il primo ministro comunica agli equipaggi dei sottomarini dotati di missili nucleari attraverso uno speciale sistema radio criptato; può anche inviare delle lettere sigillate con gli ordini da eseguire in caso di eliminazione del governo. L'India è probabilmente il Paese con il sistema più peculiare. Come spiegato dal Times of India, il primo ministro non è il solo a poter autorizzare il lancio delle armi nucleari, ma c'è un Consiglio politico dell’Autorità di comando nucleare (NCA) – presieduto dal primo ministro – che decide su indicazione del Consiglio esecutivo. Si tratta di una decisione collettiva e non lasciata al singolo leader. Negli USA a decidere è invece il presidente.

Una valigetta Cheget degli anni '90. Credit: Stanislav Kozlovskiy / wikipedia
Una valigetta Cheget degli anni '90. Credit: Stanislav Kozlovskiy / wikipedia

Cosa sappiamo sulle Cheget, le valigette nucleari della Russia

Le valigette nucleari russe sono chiamate Cheget, un nome in codice ispirato dall'omonimo monte sito nel Caucaso settentrionale, nella Repubblica Cabardino-Balcaria. Sono legate a un duplice sistema di comunicazione – Kavkaz e Kazbek, dai nomi di altre montagne – che funge da linea diretta tra il presidente della Federazione Russa e altri funzionari governativi con gli ufficiali delle Forze Strategiche Nucleari. In pratica, tra chi impartisce l'ordine di lancio degli ordigni nucleari e chi deve eseguirlo (equipaggi dei sottomarini, comandanti dei silos etc etc). Almeno una valigetta è sempre al seguito del presidente russo ed è trasportata da un alto ufficiale della Marina. Come mostra il (raro) video pubblico delle Cheget catturato Cina, le valigette che accompagnano Putin sono due. Non si può escludere che una sia di scorta (un sistema ridondante, in pratica) o che magari il sistema attuale sia basato su dispositivi e sistemi di autorizzazione separati. Altre due valigette dovrebbero essere in dotazione al ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore, ma non è chiaro se sia necessaria l'autorizzazione di tutti o di almeno due di essi per ordinare il lancio di un'arma nucleare.

La cerimonia del passaggio della valigetta nucleare a Putin per il suo terzo insediamento al Cremlino, nel 2012. Credit: Cremlino / wikipedia
La cerimonia del passaggio della valigetta nucleare a Putin per il suo terzo insediamento al Cremlino, nel 2012. Credit: Cremlino / wikipedia

È noto che una valigetta Cheget fu aperta e predisposta per il lancio di un attacco nucleare una sola volta, il 25 gennaio 1995, cioè dopo la Guerra Fredda. Quel giorno un gruppo di ricerca norvegese e statunitense lanciò un razzo a quattro stadi (chiamato Black Brant XII) al largo della Norvegia con strumentazione per studiare l'aurora boreale. La traiettoria del razzo, tuttavia, si sovrapponeva con quella di un eventuale missile balistico nucleare statunitense lanciato da un sottomarino verso Mosca. Per questo motivo, quando fu intercettato, fece immediatamente allertare le forze strategiche nucleari russe; così il presidente Boris Eltsin si trovò con la valigetta Cheget aperta sulla scrivania e attivò le sue due chiavi nucleari, pronto a premere il pulsante per rispondere all'eventuale attacco. Fortunatamente si scoprì rapidamente che si trattava di un innocuo esperimento scientifico e non ci fu alcuna risposta al lancio del razzo. La popolazione russa non fu avvisata della potenziale minaccia e la notizia venne divulgata solo una settimana dopo il fatto.

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