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Incredibile scoperta a Pompei: emerge l’uomo zoppo che sfuggiva alla lava del Vesuvio

Dagli scavi al Regio V un’altra incredibile scoperta: i resti di un uomo di 35 anni con una tibia malata in fuga dall’eruzione che fu schiacciato da un masso di 300 chilogrammi. Dalle prossime analisi di laboratorio si avranno ulteriori notizie per poter ricostruirne con più certezza la storia.
A cura di Redazione Cultura
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Probabilmente un disabile di mezza età, con una gamba malata che deve essergli stata fatale mentre scappava dalla furia del vulcano in eruzione. Il Vesuvio scagliava gas e lapilli contro Pompei nel 79 d.C. e lui, un uomo di 35 anni, cercava di scappare con la sua gamba malandata. Ma ha avuto in sorte una fine orribile e fino alla fine l'ha guardata in faccia, investito dalla furia bollente del Vesuvio che gli ha scagliato addosso, decapitandolo, un masso di 300 chili.

A Pompei, come testimonia in anteprima l'Ansa, gli scavi hanno fatto riemergere una scoperta eccezionale ma allo stesso tempo "drammatica", come l'ha definita il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. La scoperta, come le ultime degli ultimi giorni, è avvenuta nella zona dei nuovi scavi, la Regio V, all'angolo tra il recentemente scoperto Vicolo dei Balconi e il vicolo delle Nozze d'Argento. La terra gli era franata addosso, per cui non è stato possibile usare la consolidata tecnica del calco di gesso (come per l'uomo nella foto) ma è stato possibile  fare altri calchi tutto intorno allo scheletro. Ciò ha portato alla scoperta degli ultimi momenti di vita di quest'uomo, che resterà così per l'eternità.

Lo abbiamo ritrovato in un punto dove c'era uno slargo e forse una fontana. Uno spicchio di terreno ancora ricoperto da un notevole strato di materiale piroplastico.

A dichiararlo è stato il direttore Osanna, che in un video ha raccontato anche dell'infezione che l'uomo presentava alla tibia, come risulta dalle analisi. Una brutta infezione ossea che doveva procuragli dolore e rendergli difficoltosa la fuga. Il che, probabilmente, gli è costato la vita. Ora saranno le analisi di laboratorio a ricostruirne con più certezza la storia.

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