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Il ministro greco Varoufakis a Roma: “Chiediamo 6 mesi di tempo, i capitali torneranno”

Il ministro delle finanze ellenico ha incontrato Piercarlo Padoan: “E’ bene aver chiaro che se la Grecia fallisse non ci sarebbe nessun credito da riscuotere”.
A cura di Davide Falcioni
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Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze greco, ha incontrato in un vertice il Ministro dell'Economia italiano Piercarlo Padoan nell'ambito di un tour europeo che lo porterà domani all'Eurotower, sede della BCE, dove vedrà il presidente Mario Draghi, e tra due giorni in Germania, dove incontrerà il tedesco Wolfgang Schauble. L'appuntamento odierno è stato organizzato all'ambasciata greca: "Chiediamo, quattro, al massimo sei settimane per mettere a punto il programma di governo – ha spiegato Varoufakis – dopodiché un accordo ponte fino ai primi di giugno. A quel punto i capitali torneranno. Per ricostruire la credibilità del nostro Paese dobbiamo smettere di pensare all’Europa come a un luogo di creditori e debitori. E’ bene aver chiaro che se la Grecia fallisse non ci sarebbe nessun credito da riscuotere. Vogliamo trasparenza, collaborazione, siamo disposti a discutere proposte diverse dalla nostra".

Il ministro, dopo gli annunci dei primi giorni, è sembrato fare un passo indietro: "La Grecia vuole rispettare gli impegni con l’Europa". Varoufakis ha spiegato che al più presto verrà presentato il programma di governo, che non è detto coincida con quello elettorale. "Riformeremo la burocrazia, combatteremo la corruzione, l’evasione, metteremo mano ai cartelli anticoncorrenziali. Quel che si è fatto o non si è fatto finora non è dipeso da noi. Siamo disponibili a prendere impegni sul rispetto del deficit, mentre per quanto riguarda il calo del debito molto dipende dai partner europei. Di certo abbiamo bisogno di tempo", ha spiegato il ministro.

Dal canto suo Padoan ha detto: "L'Unione Europea è un luogo dove solidarietà e responsabilità sono principi concreti che si esercitano congiuntamente. L’eurogruppo e l’Ecofin sono le sedi istituzionali dove ciascuno stato membro può discutere e affrontare i propri problemi, nutrendo fiducia nella possibilità di trovare soluzioni comuni nell’interesse di tutti”.

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