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Il listino prezzi di Alba Dorata: 300 euro per rompere un braccio, 1500 per un mese di ospedale

Un’informatrice della polizia ha raccontato il listino prezzi dei “servizi” offerti da Alba Dorata, che poi l’ha avvisata: “Se racconti a qualcuno questa conversazione ti brucio viva”.
A cura di Davide Falcioni
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Solo un paio di settimane fa Alba Dorata era sulla cresta dell'onda in una Grecia mortificata dalla crisi economica più feroce della storia: i sondaggi davano il partito in forte crescita, ormai alle soglie del 15% e con un consenso che velocemente si stratificava nella popolazione, raddoppiando in un solo anno il potenziale dei suoi elettori. Le sedi sorgevano in ogni angolo del paese, così come la simpatia intorno ai 18 parlamentari eletti. Naturalmente non mancavano episodi di violenza: in molti casi attivisti del partito hanno attaccato gli immigrati o i militanti di organizzazioni di sinistra, suscitando rabbia ma mai abbastanza da decretare la fine di certe pratiche che, complici molti agenti di polizia, aumentavano pericolosamente di giorno in giorno. Finché il giocattolo si è rotto. E si è rotto sulla vita di Pavlov Fyssas, rapper di sinistra, accoltellato di notte in una strada del centro di Atene. A quel punto l'opinione pubblica, fino a quel momento permissiva, si è accorta del pericolo reale rappresentato da Alba Dorata. Il governo si è adeguato e in pochi giorni ha dato il via a un giro di vite che non ha risparmiato alti funzionari di polizia – cacciati dal corpo – e i principali leader di Alba Dorata. Tra loro anche il "fuhrer"   greco Nikos Mihaloliakos, a capo di Alba Dorata: in tutto 22 membri dell'organizzazione sono stati arrestati, sei dei quali parlamentari. A loro carico l'accusa di far parte di un'organizzazione criminale, dedita anche al riciclaggio di denaro sporco. Tra i capi di imputazione anche quello di omicidio.

Ebbene, la Bbc è riuscita a mettersi in contatto con un'informatrice della polizia, in passato simpatizzante di Alba Dorata, che ha raccontato episodi di cui è stata protagonista. La donna – di cui ovviamente non è noto il nome –  ha raccontato di essersi avvicinata ai neonazisti dopo essere stata molestata da un uomo. "Sono andata nella loro sede, ho visto spranghe e scudi. Tutti i presenti si sono alzati in piedi quando è entrato il leader, che ha iniziato a organizzare il pestaggio di gay e persone di colore. Io ho illustrato il mio caso. Un membro del partito mi ha avvicinato e mi ha fatto un'offerta: per 300 euro avrebbe rotto il braccio a chi indicavo, per 1.000 gli avrebbe incendiato l'auto e per 1.500 gli avrebbe fatto fare un mese di ospedale. Non volevo niente di tutto ciò, così lui mi ha avvisato: ‘Se racconti a qualcuno questa conversazione ti brucio viva'".

 

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