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Il giallo dei due amici morti nel Po: parenti non avevano notizie, i loro trolley spariti

I due giovani amici delle Bahamas, trovati cadaveri nelle acque del Po a Torino, avevano ancora in tasca le chiavi della casa presa in affitto per il soggiorno nel capoluogo piemontese ma non si trovano i loro bagagli. Per il momento non sarebbero emersi elementi che facciano pensare a un delitto.
A cura di Susanna Picone
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Prima Ramsey Alrae Keiron, ventinove anni, poi John Blair Rashad Randy, di un anno più giovane. Sono i due ragazzi delle Bahamas trovati morti, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, nelle acque del Po a Torino. Amici d’infanzia, studenti all’estero, avevano deciso di incontrarsi a Torino. Due giovani che hanno soggiornato in un appartamento in zona Lingotto fino a quando, insieme, sono morti in circostanze misteriose. Il primo corpo a riaffiorare è stato quello di Ramsey Alrae Keiron, aspirante diplomatico e collaboratore del ministero degli Esteri delle Bahamas. Potrebbe essere rimasto in acqua tra le 24 e le 72 ore secondo il medico legale che ha effettuato il primo esame del cadavere. Sul capo il giovane aveva una ferita compatibile con lesioni da trascinamento nell’acqua. “Escludiamo che le ferite apparenti possano essere la causa della morte”, ha detto il questore Giuseppe De Matteis. Il corpo di John Blair Rashad Randy, che si era laureato alla St. Augustines College di New Provindence e da qualche tempo viveva in Canada, è stato individuato ieri mattina. Anche in questo caso la permanenza del cadavere in acqua sarebbe compresa nello stesso arco temporale ma il corpo del secondo giovane non presenterebbe segni di lesioni. Per il momento il questore di Torino ha detto che “non emergono elementi che inducano a ritenere che i due cittadini bahamensi siano stati vittime di delitti o atti violenti”. L'ipotesi più probabile sembra quella di un incidente: è possibile che uno dei due sia caduto in acqua e l'altro si sia gettato nel tentativo di salvarlo. Ma non si esclude neppure l'ipotesi che i due si siano tolti la vita. Per avere qualche risposta sarà necessario attendere l'autopsia.

Il mistero dei trolley spariti – Secondo quanto ricostruito finora, i due uomini avevano preso in affitto l’alloggio di via La Loggia tramite internet. L’appartamento è stato regolarmente pagato e lasciato in ordine solo che le chiavi d’ingresso, che dovevano essere restituite infilandole in un cassetta con combinazione all’esterno dell’alloggio, non erano al loro posto ma sono state ritrovate nelle tasche di Blair. Non si troverebbero neppure i bagagli dei due giovani. I pm che coordinano l’indagine hanno ascoltato nelle ultime ore la sorella di John Blair Rashad Randy la quale avrebbe detto che sapeva che il fratello doveva andare a Torino per vedersi con un amico: “Mi aveva detto che dormiva in un bed&breakfast. Poi, più o meno dal 29 maggio, non l’ho più sentito. Non telefonava, non rispondeva nemmeno ai messaggi. Così mi sono preoccupata”. Sabato mattina Ramsey era atteso a Vienna per un esame dove non si è presentato. Il quotidiano La Stampa ha raccolto anche la testimonianza di un giovane che aveva incrociato vicino casa le due vittime trovate nel Po: “Li ho incrociati sotto casa. Erano ben vestiti. Indossavano entrambi camicia bianca, giacca blu. Persone garbate. Stavano rientrando nell’appartamento, al numero 320, al terzo piano. Li ho notati perché non è consueto, in questa zona, incontrare persone così eleganti”.

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