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Guerra in Siria, mistero sulla sorte di due italiani fermati a Damasco

Giallo sulla sorte di due nostri connazionali che lavoravano in Siria. Mentre stavano cercando di abbandonare il Paese sono stati fermati da uomini armati e di loro si sono perse le tracce.
A cura di Antonio Palma
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Guerra in Siria, mistero sulla sorte di due italiani fermati a Damasco

Mentre imperversano gli scontri tra ribelli e forze fedeli al Regime di Assad, in Siria è giallo sulla sorte di due nostri connazionali fermati da uomini armati mentre tentavano di abbandonare il Paese. I due uomini sono dipendenti di una società genovese che svolge commesse per l'Ansaldo e lavoravano in Siria da un po' di tempo nella costruzione di una centrale elettrica su incarico del Governo centrale siriano. Secondo le prime ricostruzioni fatte dal quotidiano Il Secolo XIX, i due mercoledì scorso stavano cercando di raggiungere l'aeroporto di Damasco per prendere un aereo che li avrebbe condotti in Italia dopo uno scalo a Beirut, quando un gruppo di uomini in armi ha fermato la loro auto e li ha bloccati. Da allora non si sa nulla di certo sulla loro sorte né chi fossero precisamente gli uomini che li hanno prelevati, anche se alcune testimonianze parlano di ribelli impegnati negli scontri con i lealisti nella capitale siriana.

Per la Farnesina la vicenda è poco chiara – Fin dall'inizio della vicenda, resa nota pubblicamente solo venerdì in tarda serata, la Farnesina ha attivato immediatamente l'unita di crisi per seguire da vicino i fatti. Gli uomini del Ministero degli esteri sono in costante contato con la nostra ambasciata e le famiglie di due connazionali per cercare di ottenere più informazioni possibili. Da Ansaldo Energia non vogliono commentare l'accaduto rivelando però che dal Ministero degli esteri è stato consigliato vivamente il silenzio stampa. "I contorni della vicenda sono ancora da definire", hanno spiegato fonti della Farnesina confermando la stranezza dell'accaduto pur se avvenuto in una zona considerata ormai teatro di guerra civile. Secondo quanto hanno raccontato alcuni presunti testimoni a Il Secolo XIX i due facevano parte di un gruppo composto da circa otto persone che con diverse auto stavano recandosi in aeroporto a Damasco quando di loro si sono perse le tracce dopo che erano stati fermati.

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