429 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Grosseto, rubano in ospedale la fede al papà malato: “In 60 anni non l’aveva mai tolta”

Giancarlo Bini, patron del ristorante Eno-Oliteca Ombrone di Suvereto, non aveva mai tolto quella fede nuziale da quando nel 1964 aveva sposato sua moglie Graziella. È stata la figlia a denunciare la scomparsa dell’anello mentre il padre, gravemente malato, era ricoverato nel reparto di neurologia dell’ospedale Misericordia di Grosseto.
A cura di Susanna Picone
429 CONDIVISIONI
Immagine

Era il 1964 quando Graziella e Giancarlo si sono sposati e si sono scambiati le fedi nuziali. Da allora lui non ha mai tolto quell’anello, nemmeno quando di recente è finito in ospedale a Grosseto a causa delle sue gravi condizioni di salute. Ed è proprio in ospedale che la fede nuziale di Giancarlo Bini, patron settantottenne del ristorante Eno-Oliteca Ombrone di Suvereto e persona conosciuta e apprezzata nel Grossetano per essere stato tra i fondatori dell’Associazione italiana Sommelier, è scomparsa. A denunciare la vicenda è stata la figlia Francesca, che sui social e davanti alle telecamere ha ricostruito quanto accaduto negli ultimi giorni dell’anno a suo padre. La donna ha denunciato che quella fede che suo padre non aveva mai tolto in quasi 60 anni è stata portata via da qualcuno nel reparto di neurologia dell’ospedale Misericordia, dove l’uomo è ricoverato in gravissime condizioni a causa di un aggravamento della patologia di cui soffre e che ormai lo costringe a letto con un'assistenza continua.

La denuncia della figlia del paziente derubato – “Sabato scorso – ha ricostruito Francesca – mio padre è stato ricoverato per un problema neurologico in quanto malato grave di tumore al polmone che ormai è andato in metastasi. Quando sono rientrata nel reparto dove è ricoverato l'ho ritrovato sedato e legato mani e piedi alle sbarre del letto. I medici e gli infermieri si sono giustificati dicendo che a seguito di una caduta lo avevano dovuto assicurare a letto con dei mezzi di contenzione per paura che potesse ricadere. Poco dopo mia madre e io ci siano accorte che mancava la fede d'oro al dito. Mio padre la teneva gelosamente, non se l'era mai tolta in quasi sessant'anni. Quando l'ho fatto notare al personale sanitario, questi rispondendomi in modo laconico mi facevano notare che la direzione dell'ospedale non ha responsabilità alcuna per questo tipo di eventi”. A quel punto la donna non ha potuto far altro che presentare denuncia alla Questura di Grosseto: “Queste cose non devono accadere più a nessuno”.

429 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views