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Furgone sui passanti a Toronto, 10 morti. Killer è uno studente non legato al terrorismo

Sono 10 le vittime della strage di pedoni avvenuta a Toronto dove un furgone si è lanciato sulla folla. Si parla di “atto deliberato”, ma la polizia ha negato rischi per la sicurezza nazionale e ha precisato che il killer, il 25enne di origini armene Alek Minassian, non era noto alle forze dell’ordine.
A cura di Susanna Picone
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Sono almeno dieci le persone rimaste uccise e quindici i feriti, di cui quattro in gravi condizioni, in Canada, dove un furgone bianco ha travolto la folla che camminava lungo un marciapiede nel centro di Toronto, dove si sta svolgendo il G7. La strage si è consumata lunedì intorno alle 13:30 ora locale, le 19:30 in Italia. Secondo un testimone il guidatore, che è già stato arrestato, ha guidato per centinaia di metri “colpendo le persone una a una”. Un guidatore che ha un nome e cognome. Si tratta di Alek Minassian, venticinque anni, cittadino canadese di origini armene. L'uomo ha preso a noleggio il furgone e ha fatto strage di passanti sul marciapiede. Un “attacco deliberato”, spiegano gli investigatori, anche se al momento – secondo quanto ha sottolineato il capo della polizia di Toronto – non ci sono connessioni con l'ipotesi terrorismo, né sono stati individuati rischi per la sicurezza nazionale. Nessuna pista per il momento è esclusa ma fonti vicine alle indagini spiegano come quella principale seguita in queste ore dagli investigatori sia legata al gesto di una persona instabile mentalmente, con disturbi psichici di cui l'uomo soffrirebbe.

Chi è il guidatore-killer

Del venticinquenne si sa che è residente a Richmond Hill, una località dell'Ontario a trenta minuti di macchina da Toronto, e che sarebbe uno studente universitario iscritto al Seneca College, un ateneo specializzato soprattutto in arti applicate, design e tecnologie, e dove il guidatore-killer pare studiasse informatica. Smentita dalla polizia la notizia precedentemente diffusa da alcuni media secondo cui il guidatore sarebbe una persona già nota alle forze dell’ordine. Non sarebbe affiliato a nessun gruppo terroristico organizzato e non vi sarebbero al momento evidenze di una eventuale radicalizzazione. Alcune fonti rivelano inoltre una scoperta che sarebbe stata fatta dagli investigatori ma non è ancora stata confermata: lo studente avrebbe più volte fatto ricerche sul web per avere informazioni sulla strage del 2014 in California, quando un ragazzo investì e uccise 6 persone e ne ferì altre 14 nei pressi del campus di Santa Barbara.

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