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Caso Fiorito

Fiorito, l’ultimo sfogo: “In carcere non troverò gente peggiore che in Regione e nel Pdl” (VIDEO)

Dall’interrogatorio del 19 settembre il racconto dell’ex capogruppo PdL alla Regione Lazio: “Mi attribuivo mensilmente una quota di 4.190 euro per la mia carica di consigliere e di 8.390 euro per le due cariche di presidente di commissione e di capogruppo”
A cura di Redazione
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Ancora guai per Fiorito: indagato pure a Viterbo
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"Non ho paura del carcere sono un uomo forte e mi sento innocente, sono certo che verrà dimostrato. E poi in carcere non credo che troverò gente peggiore di quella che ho frequentato in regione e nel partito. Anzi". Franco Fiorito usa l'ultimo scampolo di visibilità e affida all'agenzia di stampa Ansa le sue ultime parole prima di entrare, manette ai polsi, in carcere

L'ex capogruppo della Regione Lazio è stato interrogato qualche settimana fa (il 19 settembre) e ora emergono i verbali di questo faccia a faccia con gli inquirenti. Racconta di aver girato all'ex assessore all'agricoltura della Regione Lazio Angela Birindelli, "su sua richiesta", il ‘dossier' contro il suo avversario alla Pisana Francesco Battistoni, contenente le fatture poi risultate false. "Le accuse formulate dall'onorevole Battistoni ed apparse a mio carico sui giornali – è scritto nel verbale – nascono da un clima di lotta politica all'interno del gruppo. Nel periodo in cui è apparsa la notizia, ho ritenuto opportuno rispondere alle accuse e controbilanciare la mia posizione, segnalando spese discutibili e collazionando le fotocopie di alcune fatture, presentatemi dai consiglieri".
"Er batman" racconta nell'interrogatorio Fiorito "mi attribuivo mensilmente una quota di 4.190 euro per la mia carica di consigliere e di 8.390 euro per le due cariche di presidente di commissione e di capogruppo". Tre quote, come "da prassi" spiega e aggiunge: "Non tutti i componenti del mio gruppo consiliare erano a conoscenza di questa prassi e delle modalità con cui mi attribuivo la ‘tripla quota'".

Nell'ordinanza emessa oggi il Gip definisce "illogiche e pretestuose", "smentite dalla prassi, dai testimoni e dalla legge" queste motivazioni. "Non si deve peraltro ipotizzare che Fiorito sia afflitto da totale ignoranza – prosegue il giudice – sia in ragione della significativa esperienza politica acquisita sia perché le persone che avrebbero dovuto confermare l'adagio ‘così fan tutti', non solo l'hanno smentito (e non poteva essere altrimenti), ma anzi sono proprio coloro che politicamente hanno contestato proprio la gestione illecita delle risorse!

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