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Fidanzati Pordenone, Ruotolo in aula: “Non sono stato io a sparare a Teresa e Trifone”

Va avanti il processo a Giosuè Ruotolo, unico imputato del duplice omicidio della coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi a Pordenone il 17 marzo 2015. Ruotolo: “Non so chi ha sparato”.
A cura di Susanna Picone
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“Ma sta scherzando avvocato? Assolutamente no”. Così Giosuè Ruotolo, giovane campano imputato per duplice omicidio nel caso della coppia di fidanzati uccisi a Pordenone, ha risposto a una domanda diretta del legale di parte civile che gli ha chiesto, durante l'udienza nella quale sta deponendo: “Ha sparato lei a Teresa e Trifone?”. Ruotolo ha anche affermato di non sapere chi abbia sparato ai due ragazzi, “sennò – ha aggiunto – lo avrei detto”. Teresa Costanza e Trifone Ragone vennero uccisi nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone la sera del 17 marzo 2015 e Ruotolo, ex collega e coinquilino di Trifone, è l’unico sospettato del delitto. L’udienza di oggi è la ventitreesima del processo che si sta celebrando nel capoluogo friulano ed è interamente dedicata all’esame dell’imputato.

Ruotolo ha anche negato di aver chiesto alla mamma di Trifone dei soldi per un presunto debito che lo stesso ragazzo ucciso a Pordenone aveva con lui quando, insieme ad altri commilitoni, andò a fare le condoglianze ai genitori. “Rispetto il dolore di tutti ma non è una cosa che si è assolutamente verificata. Lo escludo categoricamente”, ha detto l’indagato. Era stata la mamma di Trifone a riferire la circostanza durante la sua testimonianza in aula.

Ruotolo ha poi detto di non essere andato più in palestra dopo gli omicidi di Trifone e Teresa. “Dopo l'omicidio non sono più andato in palestra perché mia mamma, dopo aver saputo che era avvenuta quella vicenda atroce, mi ha detto di non andarci. Mi sono messo nei suoi panni e ho cambiato palestra”, ha spiegato rispondendo in udienza alle domande del pm Pier Umberto Vallerin.

Il pm è tornato anche sui messaggi Facebook inviati dal profilo Anonimo Anonimo a Teresa Costanza e di cui Ruotolo ha parlato anche nella precedente udienza ammettendo di averli scritti. “L'idea – ha detto Ruotolo – era partita da Romano e Renna, poco dopo il trasferimento di Trifone. Li trovai che parlavano e dicevano di contattare Teresa per informarla dei tradimenti di Trifone per tutto quello che aveva fatto in casa”.

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