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Falcone e Montanari non saranno in piazza con Pisapia: “Non vogliono farci parlare dal palco”

Alla vigilia dell’evento convocato dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la sinistra a sinistra del Pd inizia a litigare. Anna Falcone e Tomaso Montanari, promotori di un appello per l’unitarietà della sinistra, hanno dichiarato che non presenzieranno in piazza Santi Apostoli perché l’organizzazione avrebbe negato loro uno spazio d’intervento dal palco. “Si presenta un nuovo soggetto politico, e che parlano solo coloro che ci hanno lavorato”, avrebbe spiegato il portavoce di Pisapia a Falcone e Montanari.
A cura di Charlotte Matteini
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Domani in piazza Santi Apostoli a Roma è prevista la réunion dei partiti e movimenti della cosiddetta galassia di sinistra convocata dall'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. In piazza numerosi esponenti dell'area cosiddetta "a sinistra del Pd", dalla minoranza dem capitanata dal ministro della Giustizia Andrea Orlando fino agli scissionisti del Pd confluiti in Articolo 1 – Mdp, si ritroveranno dunque in piazza per discutere e cercare di costruire un'alternativa al Partito Democratico guidato da Matteo Renzi. Formalmente l'incontro sarà di tipo interlocutorio, ma l'ex sindaco milanese, fondatore del movimento Campo Progressista, non ha mai nascosto il desiderio di scendere nell'agone politico per costituire una sorta di ampia e partecipata coalizione di sinistra, fondata su precisi temi e programmi.

Come al solito, verrebbe da dire, alla vigilia della plenaria si consuma l'ennesima scissione a sinistra: Anna Falcone e Tomaso Montanari, promotori di un appello per la costituzione di una sinistra unitaria che riparta dal popolo del No al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, hanno dichiarato che domani non saranno in piazza con Pisapia. Una notizia che non sorprende, in realtà, visto che le contrapposizioni tra Falcone, Montanari e l'ex sindaco di Milano sono note da sempre. Pisapia, infatti, è stato criticato a più riprese per il suo appoggio alla fazione del Sì al referendum promosso dall'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, dunque a più riprese è stato più o meno velatamente richiesto all'ex primo cittadino di smarcarsi dalla sua posizione e di dichiarare apertamente le sue intenzioni.

La mancata partecipazione di Falcone e Montanari alla riunione di domani, sabato primo luglio, è stata però motivata con un diniego da parte dell'organizzazione dell'evento di concedere uno spazio sul palco ai promotori "Alleanza popolare per la democrazia e l'eguaglianza":

Il 18 giugno al teatro Brancaccio abbiamo iniziato un percorso aperto per la costruzione di un programma e di una lista unitaria, civica e di sinistra, per dare voce e rappresentanza ai tanti italiani che non partecipano più al voto, che non si riconoscono più nelle istituzioni e in una politica sorda ai loro bisogni, e alla comune sete di giustizia e uguaglianza. Lo abbiamo fatto per dare seguito alle tante richieste venute da chi, il 4 dicembre, ha rigettato la riscrittura autoritaria della Costituzione, e oggi chiede di ripartire dalla sua attuazione per contrastare la deriva neoliberista cavalcata dagli ultimi governi, anche di centro-sinistra, che hanno piegato lo Stato da promotore a liquidatore di diritti e spazi democratici.

In questo percorso abbiamo invitato tutti coloro che si riconoscessero nella volontà di cambiare nettamente rotta rispetto al passato, per convergere sulle grandi sfide del nostro tempo: a partire dalle battaglie per l'eguaglianza e per la giustizia sociale. Prima e a prescindere dalle alleanze. Impossibili, del resto, con chi persevera su una visione opposta di Stato e di società.

Moltissimi hanno risposto a questo appello, e stanno già partendo le assemblee territoriali sul programma, plurali e aperte a tutti i cittadini.

Altri hanno risposto dicendo che "non c'erano le condizioni": nemmeno le condizioni per poter parlare al Brancaccio. Sono gli stessi che hanno risposto di no alla nostra richiesta di poter prendere la parola in piazza Santi Apostoli. La ragione ufficiale è che l'incontro del primo luglio «non è un'assemblea, come da voi al Brancaccio, ma un happening». Così ci ha detto il portavoce di Giuliano Pisapia (con quest'ultimo non abbiamo avuto il privilegio di poter parlare), spiegandoci che si presenta un nuovo soggetto politico, e che parlano solo «coloro che ci hanno lavorato».

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