Eutanasia, 93% degli italiani a favore. Cappato: “Li tengono all’oscuro, Parlamento blocca legge”
Da un'indagine Swg, commissionata dall'Associazione Luca Coscioni su un campione di 1000 soggetti di tutte le fasce di età, è emerso un dato significativo: il 56% degli italiani si è pronunciato convintamente a favore di una legge sulla legalizzazione dell’eutanasia, come anche un ulteriore 37%, che vorrebbe una regolamentazione dell'accesso a determinate condizioni fisiche e di salute. Dunque, complessivamente a chiedere l’Eutanasia legale sono il 93% dei cittadini, un dato mai registrato prima d’ora.
Dalla rilevazione è emerso un altro elemento, che indica l'atteggiamento dei grandi media nei confronti di un tema così popolare: addirittura il 48% dichiara di non aver avuto alcuna notizia dell'ordinanza emessa dalla Corte Costituzionale lo scorso ottobre, quando è stata rilevata l'assenza di una adeguata tutela nell'assetto normativo che riguarda il fine vita: i giudici hanno dato tempo al Parlamento fino al 24 settembre 2019 per approvare una legge che colmi questo grave vuoto nella nostra legislazione.
L'Associazione Luca Coscioni intanto scenderà in piazza nel week end dal 10 al 12 maggio in 21 città italiane, per una raccolta firme rivolta alla politica e mirata all’accelerazione della discussione attualmente in corso: "Gli italiani sono favorevoli alla legalizzazione dell'eutanasia e proprio per questo vengono tenuti all'oscuro della possibilità di realizzarla, che non è mai stata così concreta come dopo l'ordinanza della Corte costituzionale – ha dichiarato Marco Cappato, leader dell'Associazione Luca Coscioni – questa è la principale conclusione che si può trarre dal sondaggio commissionato dall'Associazione Luca Coscioni dove il 48% degli intervistati dichiara di non sapere nulla di questa ordinanza. I partiti tengono bloccata la legge in Parlamento solo grazie al fatto che ai loro stessi elettori è negato il diritto a conoscere l'opportunità di discutere la legge rispettando le indicazioni della Consulta. L'approvazione di una buona legge sul fine vita passa dall'affermazione del diritto alla conoscenza per tutti i cittadini".
L'Associazione sarà presente in Lazio (Roma), Lombardia (Milano, Bergamo, Como), Piemonte (Torino), Veneto (Venezia-Mestre, Verona, Padova), Abruzzo (L’Aquila, Pescara), Marche (Ascoli Piceno, Pesaro, San Benedetto del Tronto), Emilia-Romagna (Bologna, Parma, Ravenna), Sardegna (Cagliari), Toscana (Prato), Liguria (Genova), Campania (Napoli), Puglia (Taranto).