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Etna: improvvisa esplosione da cratere, dieci feriti. “Provocata da contatto lava-neve”

Il vulcano più attivo d’Europa non dorme mai. Colata in attività da due giorni con delle esplosioni dal nuovo cratere di sud-est. Nessuno dei feriti sarebbe in gravi condizioni.
A cura di Biagio Chiariello
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Torna a farsi vedere e sentire in tutta la sua spettacolarità l'Etna con una nuova fase eruttiva caratterizzata da fontane di lava, esplosioni e l'emissione di una piccola colata. Tuttavia dieci persone sono rimaste ferite dall'esplosione di uno dei crateri del vulcano siciliano che è in attività. Sono stati colpiti da materiale lavico. Quattro sono trattati al Trauma Center dell’Azienda ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania. Si tratta di tre turisti tedeschi (due donne di 56 e 58 anni e un uomo di 60 anni) e un giovane di Zafferana Etnea: una coppia tedesca è arrivata autonomamente, gli altri due pazienti sono stati trasportati in elisoccorso direttamente dal Rifugio Sapienza. Nessuno dei feriti è in condizioni gravi: tutti hanno riportato escoriazioni e contusioni sparse e hanno ricevuto immediatamente le prime cure. Una delle donne ha inoltre subìto una frattura al gomito e il giovane un trauma cranico (entrambi sono entrati in codice giallo), per cui saranno trattenuti in ospedale.

L'eruzione è cominciata questa mattina intorno 11.30 nei pressi del fronte lavico del vulcano, precisamente nella zona Belvedere, a circa 2700 metri di quota. Sul posto erano presenti diversi turisti ed una squadra di vulcanologi dell’Ingv di Catania, impegnata nei rilievi e misurazioni scientifiche. In realtà l'attività vulcanica dell'Etna è iniziata dalla serata del 14, ma ha preso vigore solo da ieri con una colata lavica sommitale.

L'eruzione di oggi è stata accompagnata da un incremento dell'attività infrasonica e da un aumento dell'ampiezza del tremore nei condotti magmatici interni del vulcano. E' stato il contatto tra la lava incandescente della colata dell'Etna e la neve presente ad alta quota a provocare l'"esplosione freatica". Quest'ultima si verifica quando il magma riscalda terra provocando l'evaporazione quasi istantanea dell'acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere, roccia. A spiegarlo è il vulcanologo Stefano Branca dell'Ingv di Catania: l'esplosione è avvenuta sul fronte della colata lavica attiva a 2700 metri di quota ed è stata causata dal rapido scioglimento della neve".

L'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sta monitorando fin dall'inizio il fenomeno. "Questo tipo di fenomeni – spiega il vulcanologo Marco Neri – possono avvenire quando una colata lavica si muove sopra la neve, che al contatto si scioglie. Se si forma una pozza d’acqua che viene ricoperta dalla colata, l’acqua può tendere a vaporizzare e quindi esplode".

“Violenta esplosione al contatto fra lava e neve sull'Etna circa un'ora fa. Alcuni feriti, io stesso ho ricevuto una piccola ferita in testa però sto assai bene e mi sto calando una meritata birra!”, è la testimonianza affidata al suo profilo Facebook del ricercatore dell'Ingv di Catania Boris Behncke. Si trovava sul vulcano insieme a un collega per un sopralluogo sul fronte dell'eruzione dove c’è stata l'esplosione.

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