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Yemen, Saleh non si arrende. Obama: “Lasci subito il potere”

Continuano gli scontri nello Yemen tra le forze del presidente Saleh ed i miliziani tribali fedeli a al Ahmar. Soltanto oggi più di 40 persone avrebbero perso la vita. Intanto lo stesso Saleh fa sapere che non lascerà cadere il suo paese in una sanguinosa guerra civile mentre Obama lo invita a lasciare immediatamente il potere.
A cura di Cristian Basile
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Per il terzo giorno consecutivo le forze leali al presidente dello Yemen, Ali Abdulà Saleh, e le milizie tribali fedeli a Sadiq al Ahmar, si sono scontrate violentemente nella capitale del Paese, Sana'a. Al Ahmar guida la confederazione tribale Hashed, la più potente dello Yemen, e si è schierato apertamente a favore della mobilitazione antigovernamentale che da mesi scuote il paese arabo.

Intensi scontri a fuoco sono stati registrati questa mattina nel quartiere al-Hasaba, a nord della capitale e almeno 21 persone, tra forze di sicurezza e ribelli, sono morte ieri a seguito degli scontri, mentre secondo la televisione Al Arabiya avrebbero perso la vita anche 24 guardie del leader tribale. Nonostante i violenti scontri contro le milizie tribali e malgrado la crescente pressione della comunità internazionale, il presidente Saleh, ha dichiarato che lo Yemen non diventerà un nuovo stato "fallito" come la Somalia e che non lascerà trascinare il paese in una guerra civile.

" La gente è in grado di gestire una transizione pacifica del potere" ha affermato, promettendo che "la violenza sarà eliminata e l'economia sarà ricostruita". Dopo aver accusato il leader tribale Sadek al-Ahmar ed i suoi figli per i loro tentativa di portare il paese verso una sanguinosa guerra civile provocando decine di vittime innocenti, Saleh ha anche dichiarato che non prenderà ordini da nessuna potenza straniera e che la crisi dello Yemen è un problema interno che non può essere sottoposto al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Saleh ha detto poi di essere pronto a firmare una accordo per la transizione dei poteri nel quadro di un clima di dialogo precisando però che anche quando cesserà il potere continuerà ad occuparsi di politica. Infine, dopo aver sottolineato che dall'inizio delle proteste nello Yemen e dopo la morte di Bin Laden sono aumentati considerevolmente gli attacchi di Al Qaeda, ha confermato il proprio appoggio agli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. Intanto però, proprio il presidente degli Usa, Barack Obama, in una conferenza stampa tenutasi in Gran Bretagna dove si trova in visita ufficiale, ha ribadito che il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, "deve immediatamente rispettare gli impegni assunti e lasciare il potere".

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