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Viene stuprata a 16 anni e la famiglia la costringe a sfilare pubblicamente legata al suo aggressore

Una ragazza di 16 anni è stata costretta a sfilare pubblicamente legata al suo aggressore dopo aver subito violenza sessuale. Il tutto ripreso da una videocamera. La storia arriva da un villaggio del Madhya Pradesh, in India. Ad appoggiare la pubblica umiliazione, i familiari della 16enne, ora arrestati dalle forze dell’ordine dopo che il video è diventato virale.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un filmato che mostra una ragazza di appena 16 anni legata al suo presunto stupratore. Sfila davanti alla folla e l'intento è quello di umiliarla. Accade in un villaggio indiano in Madhya Pradesh, dove l'adolescente è stata legata con una corda all'uomo adulto che ha abusato di lei e ha dovuto sfilare davanti al resto degli abitanti. Lo stupratore sarebbe un giovane di 21 anni che ha costretto la ragazza ad avere rapporti sessuali. L'abuso, scoperto dai familiari della 16enne, è stato imputato alla ragazza invece che al suo stupratore. 

Per questo motivo, i familiari dell'adolescente l'hanno costretta a sfilare legata al 21enne davanti alla folla che nel frattempo urlava insulti e la picchiava. A promuovere l'umiliazione pubblica sono stati proprio i genitori della ragazza, che l'hanno costretta a sottoporsi alla marcia. I due, come si vede nelle immagini, sono stati costretti a sedersi al centro di una fitta folla di persone prima che i familiari della 16enne iniziassero a malmenarla con l'appoggio della comunità. La clip è diventata virale e da allora sei persone sono state arrestate, incluso lo stupratore. La polizia ha liberato la ragazza e sta provvedendo ora alla sua tutela portando avanti dei processi giudiziari contro i suoi aggressori. L'India detiene un record scioccante sulla violenza sessuale, soprattutto su minori.

Uno dei casi più eclatanti agli occhi dell'opinione pubblica riguarda lo stupro avvenuto nel 2012 di una ragazza di 23 anni a bordo di un autobus a Delhi. I colpevoli erano sei uomini, che la accerchiarono sul mezzo e la violentarono brutalmente, causandone il decesso 72 ore dopo per le gravissime lesioni interne subite. La giovane divenne un simbolo e fu soprannominata dai media "Figlia dell'India". La sua morte provocò un'ondata di proteste e manifestazioni senza precedenti che però non ha portato a sostanziali cambiamenti. Le pene per violenza sessuale sono state inasprite, ma l'attitudine alla cosiddetta "cultura dello stupro" è rimasta quasi invariata.

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