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Vaccino anti-Covid, per l’Oms “non ci sarà diffusione di massa fino a metà del 2021”

Margaret Harris, portavoce dell’Organizzazione mondiale della Sanità, parlando ai giornalisti a Ginevra ha dichiarato: “Non ci aspettiamo di vedere una vaccinazione diffusa fino alla metà del prossimo anno”. Questo perché, ha sottolineato, “la fase 3 della sperimentazione dei vaccini richiede più tempo perché dobbiamo vedere quanto sia veramente protettivo oltre che sicuro”.
A cura di Ida Artiaco
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Niente vaccinazione di massa contro il Coronavirus prima della metà del 2021. Parola dell'Organizzazione mondiale della Sanità che tramite la portavoce Margaret Harris, ha dato alcune indicazioni sulle tempistiche per la diffusione dell'antidoto che dovrebbe mettere la parola fine alla pandemia da Covid-19. Harris, parlando con i giornalisti a Ginevra, ha così sottolineato l'importanza di controlli rigorosi sulla sicurezza e ha specificato che "sei dei nove candidati vaccini sono in fasi avanzate di sperimentazione, alcuni in fase 3 degli studi clinici". Tuttavia, nessuno di loro finora ha dimostrato un "segnale chiaro" di efficacia al livello di almeno il 50% ricercato dall'OMS, ha continuato la donna.

"La fase 3, che è quella condotta su ampi gruppi di soggetti, richiede più tempo perché dobbiamo vedere quanto il vaccino stesso sia veramente protettivo oltre che sicuro", ha aggiunto. Harris non ha fatto riferimento a nessun candidato vaccino, ma ha specificato che i primi ad essere vaccinati in tutto il mondo saranno le persone ad alto rischio e gli operatori sanitari. Al momento, soltanto la Russia, che è stata la prima ad agosto scorso a registrare un vaccino contro l'infezione da Coronavirus, denominato Sputnik V, ha annunciato che le vaccinazioni saranno avviate da novembre-dicembre, ma molti sono i dubbi della comunità scientifica internazionale sulla sua efficacia. In tutto, oltre 160 vaccini sono in fase di sviluppo in tutto il mondo e oltre 30 di loro sono in fase di sperimentazione clinica sugli esseri umani. Tra questi, si ricordi quello messo a punto dall'Università di Oxford in collaborazione con l'Irbm di Pomezia, denominato ChAdOx1 nCoV-19 che dovrebbe essere disponibile a partire dall'inizio del 2021. I risultati della fase 3 sull’efficacia del candidato vaccino anti-Covid sono attesi per fine settembre,  mentre dall'altro lato del mondo il New York Times due giorni fa aveva anticipato che negli Stati Uniti il vaccino potrebbe essere distribuito ai lavoratori della sanità e alle categorie fragili già "tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre".

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