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USA, in Oklahoma approvata la legge che vieta l’aborto dal momento del concepimento

I deputati dello stato dell’Oklahoma hanno approvato un disegno di legge che vieta l’aborto a partire dal concepimento, fatte salve  emergenze mediche, stupri o incesti.
A cura di Davide Falcioni
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I deputati dello stato dell'Oklahoma hanno approvato un disegno di legge che vieta l'aborto a partire dal concepimento, fatte salve  emergenze mediche, stupri o incesti. La norma inoltre permette ai cittadini di citare in giudizio chi consente o aiuta le donne a interrompere la gravidanza dopo sei settimane. Il testo del provvedimento ora passa nelle mani del governatore repubblicano dell’Oklahoma, Kevin Stitt, il quale non ha mai nascosto le sue posizioni antiabortiste e si è sempre dichiarato favorevole a punire chi faccia ricorso all’interruzione di gravidanza.

Il progetto di legge è già il secondo approvato negli ultimi mesi dalla legislatura a guida repubblicana e arriva sulla scia della fuga di notizie che ha coinvolto la Corte Suprema, che sembrerebbe orientata a ribaltare la storica sentenza Roe v. Wade che dal 1973 garantisce l’accesso all’aborto. "L’Oklahoma ha approvato una legge che di fatto vieta l’aborto dal momento della fecondazione" ha commentato la vicepresidente statunitense Kamala Harris. "Questo è solo l’ultimo di una serie di attacchi alle donne messi in atto da legislatori estremisti", ha aggiunto. Il disegno di legge consente esplicitamente l'uso della pillola anticoncezionale e della contraccezione di emergenza ed esenta dalla  definizione di aborto qualsiasi procedura atta a "salvare la vita o preservare la salute del nascituro", per "rimuovere un nascituro morto causato da aborto spontaneo" o per rimuovere una gravidanza extrauterina.

Negli Stati Uniti il diritto all’aborto potrebbe essere bandito a livello nazionale da una  sentenza della Corte Suprema. Lo scorso 3 maggio,  infatti, l sito d’informazione Politico ha reso noto il parere del giudice Samuel Alito che, insieme agli altri giudici conservatori, sarebbe intenzionato di far tornare la materia di competenza dei singoli Stati. La Corte si pronuncerà in via definitiva il prossimo giugno, quando prenderà in esame le restrizioni all’aborto approvate in Mississippi; le premesse tuttavia non fanno ben sperare. Se il parere dei giudici conservatori dovesse prevalere, l’aborto rimarrebbe legale in poco più della metà degli Stati americani ma diverrebbe illegale o fortemente limitato in almeno 22 Stati del Sud e del Midwest – dove vive il 42 per cento delle donne in età fertile.

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