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Ubriaca in volo, tenta di aprire il portellone dell’aereo: intervengono i caccia militari

Chloe Haines, 26 anni, di High Wycombe, era ubriaca quando su un volo di Jet2 da Londra Stansted diretto in Turchia, ha provato ad aprire il portellone dell’aereo e ha graffiato uno steward. I piloti hanno lanciato l’allarme e sono intervenuti due caccia militari. Alla ragazza, sotto processo, la compagnia ha chiesto 100mila euro di risarcimento.
A cura di Ida Artiaco
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Era ubriaca quando ha creato il panico a bordo di un aereo della compagnia Jet2, tentando di aprirne il portellone e graffiando uno steward. Una situazione diventata talmente difficile da gestire che sono dovuti intervenire i caccia. E ora Chloe Haines, 26 anni, di High Wycombe, nel Buckinghamshire, dovrà pagare una maxi multa pari a 100mila euro. E' successo durante un viaggio da Londra Stansted a Dalaman in Turchia. La ragazza, dopo aver minacciato i componenti dell'equipaggio, è stata bloccata a forza con l'aiuto dei passeggeri. Intanto, i piloti hanno lanciato l'allarme e la Raf ha subito fatto decollare due caccia Typhoon, che hanno intercettato l'Airbus 321, superando addirittura la velocità del suono, e l'hanno scortato fino a tornare allo scalo di partenza, dove la passeggera è stata arrestata.

Ieri la 26enne è apparsa in lacrime in tribunale, dove è in corso il processo a suo carico per la bravata a bordo dell'aereo. E' accusata di aggressione e per aver messo in pericolo la vita di decine di persone, oltre ovviamente all'ostacolo causato al trasporto pubblico. La compagnia aerea, come risarcimento per l'episodio, le ha richiesto il pagamento di 85mila sterline, ovvero 100mila euro, che si aggiunge al divieto a vita di volare con la Jet2. L'amministratore delegato ha dichiarato: "Siccome tra i nostri clienti ci sono soprattutto sulle famiglie, adottiamo un livello di tolleranza zero nei confronti di comportamenti turbolenti e indisciplinati". Il giudice distrettuale di Chelmsford ha concesso la libertà sotto cauzione alla Haines a condizione che non metta piede in alcun aeroporto del Regno Unito e ha rinviato il caso alla Crown Court, il più alto tribunale di primo grado nei casi penali, dove la donna presenterà un ricorso. L'appuntamento è per il prossimo 18 dicembre.

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