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Terremoto Taiwan, decine di intrappolati nei tunnel stradali e nelle miniere: è corsa contro il tempo

Le squadre di soccorso di Taiwan stanno cercando di raggiungere più di 100 persone intrappolate nelle aree minerarie e nei tunnel autostradali sbarrati dai crolli e dalle frane causate dal terremoto di magnitudo 7 e dalle successive scosse. I soccorsi sono ostacolati dalle continue scosse di assestamento.
A cura di Antonio Palma
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È corsa contro il tempo a Taiwan per salvare decine di minatori rimasti bloccati nelle cave dopo la fortissima scossa di terremoto di magnitudo 7.4 che ieri ha colpito il Paese causando almeno 9 morti e un migliaio di feriti. Mentre si sgomberano le macerie dei palazzi crollati nelle città più grandi con la ricerca di eventuali persone tra i detriti, infatti, parallelamente le squadre di soccorso stanno cercando di raggiungere più di 100 persone intrappolate nelle aree minerarie, nei tunnel stradali e in un parco nazionale nell’entroterra del Paese.

Secondo i primi calcoli ci sarebbero circa 80 persone intrappolate nelle aree minerarie e altre decine nei tunnel autostradali sbarrati dai crolli e dalle frane causate dal terremoto principale e dalle successive scosse di assestamento, centinaia tra cui la più intensa ha avuto una magnitudo di oltre sei gradi Richter.

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In alcune immagini diffuse oggi dal Centro operativo centrale di emergenza dell'isola, si vede un elicottero impegnato nel salvataggio di sei minatori intrappolati in una cava di gesso nella contea di Hualien, vicino all'epicentro del terremoto. I soccorritori hanno comunicato che sono in contatto e sanno dove si trovavano altre decine di persone intrappolate in una rete di tunnel nella contea, una caratteristica delle strade che tagliano le montagne panoramiche e le scogliere che conducono alla città di Hualien da nord e da ovest.

"Speriamo di poter sfruttare la giornata di oggi per trovare tutte le persone bloccate e disperse e metterle al sicuro", ha detto il premier Chen Chien-jen. Il problema è che i soccorsi sono ostacolati dalle continue scosse di assestamento che rischiano di provocare nuovi crolli. Solo nelle ultime ore ci sono state oltre 50 scosse di assestamento secondo la Central Weather Administration (CWA) di Taiwan.

Altri 50 lavoratori alberghieri sono rimasti bloccati nel parco nazionale di Taroko dopo che il loro convoglio di quattro minibus è rimasto intrappolato su una strada di montagna a causa di una frana. I segnali dei loro telefoni cellulari suggeriscono che potrebbero essersi rifugiati nel sistema di grotte di Jiuqiu. I media locali hanno riferito che quattro dei morti del terremoto si sono registrati proprio nel parco a causa di frane.

Le rigide norme edilizie di Taiwan e la diffusa consapevolezza dei rischi dei terremoti sembra aver evitato una grave catastrofe sull'isola. Molti palazzi comunque sono crollati e sono pericolanti e migliaia di persone hanno scelto di dormire all'aperto in tende in rifugi allestiti dalle autorità per la paura di nuovi crolli dovuti alle scosse di assestamento.

Intanto, a 24 ore di distanza dal potente sisma, un altro terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la regione di Fukushima, nel nord-est del Giappone. Lo ha riferito l'Agenzia meteorologica nipponica. La scossa è stata avvertita anche a Tokyo ma non è stata emessa alcuna allerta tsunami e non si hanno notizie di danni o feriti. L'ipocentro del sisma localizzato a una profondità di 40 chilometri.

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