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Terremoto Haiti, è catastrofe umanitaria: oltre 1300 morti, migliaia di dispersi e tempesta in arrivo

Ad Haiti le autorità locali registrano una vera e priorità catastrofe umanitaria con oltre 1300 morti accertati ma anche decine di migliaia di sfollati dopo il terremoto di magnitudo 7,2 che ha colpito il Paese. A complicare i soccorsi, il possibile arrivo di una tempesta tropicale che potrebbe creare altri danni ingenti in un Paese già martoriato..
A cura di Antonio Palma
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Si aggrava di ora in ora il già tragico bilancio del terremoto di magnitudo 7,2 che ha colpito Haiti, seguito poi da altre potenti scosse oltre magnitudo cinque. Gli ultimi dati delle autorità locali registrano una vera e priorità catastrofe umanitaria con oltre 1300 morti accertati ma anche decine di migliaia di sfollati a causa di interi quartieri rasi al suolo dal sisma. Un bilancio che purtroppo è destinato ad aggravarsi ancora di più nelle prossime ore e giorni perché all’appello mancano ancora oltre 5mila persone considerate disperse e col passare del tempo la speranza di ritrovarli in vita si affievolisce sempre di più. L'epicentro del violento sisma avvenuto sabato è stato individuato a 8 chilometri da Petit Trou de Nippes, a una profondità di 10 chilometri ma le scosse sono proseguite anche ieri.

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"Uno shock terribile, una catastrofe” ha affermato il direttore della Caritas di Les Cayes. "Abbiamo bisogno di aiuto: la popolazione non ce la faceva già più ed ora è arrivato il terremoto, con centinaia e centinaia di morti, migliaia di case distrutte, decine di migliaia di famiglie in gravissima difficoltà, anche alimentare" ha confermato padre Robert Daudier, direttore dell'ospedale Saint Camille di Port-au-Prince.

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A complicare le ricerche e i soccorsi, il possibile arrivo di una tempesta tropicale che potrebbe creare altri danni ingenti in un Paese già martoriato. Il Centro nazionale degli uragani di Miami ha avvertito infatti che la tempesta tropicale Grace ha raggiunto le Isole Leeward e sta avanzando verso Puerto Rico, la Repubblica dominicana e anche Haiti. Il fenomeno meteo sarà accompagnato da "forti venti e piogge battenti che potrebbero causare straripamento di fiumi e inondazioni". Intanto gli ospedali lavorano senza sosta a ritmi massacranti ma sono ormai sovraccarichi. Poi c’è la situazione di chi è scampato alla morte ma è rimasto senza casa. In tutto il Paese si assiste a rifugi improvvisati nelle strade o nei campi da calcio ma in condizioni igieniche pessime.

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Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato d'emergenza che resterà in vigore almeno per un mese. Le stese autorità locali contano molto sull’aiuto estero, in primis dagli Stati Uniti che hanno promesso un intervento immediato. "Il presidente Biden ha autorizzato una risposta immediata degli Stati Uniti e il capo dell'Usaid (l'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale) Samantha Power, coordinerà questo sforzo", si legge infatti in una nota della CasaBianca.

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