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Suore 80enni scappano dall’ospizio e tornano nel convento abbandonato: “Non moriremo in casa di riposo”

Suor Rita, Suor Bernadette e Suor Regina la scorsa settimana hanno messo in atto i loro piano tornando al monastero. La “fuga” delle tre suore ultra ottantenni e la loro occupazione abusiva del vecchio convento austriaco dove hanno vissuto per decenni ha scatenato una polemica con i vertici locali della Chiesa cattolica. Le religiose, assistite da un gruppo di sostenitori, però non demordono: “Questa è casa nostra, non morirò certo in quell’ospizio”.
A cura di Antonio Palma
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“Non moriremo in ospizio”, con questa parola d’ordine tre anziane suore sono “fuggite” dalla casa di riposo in cui erano state collocate per ritornare nel loro vecchio convento ormai abbandonato, il Monastero di Goldenstein, vicino a Salisburgo, in Austria. Suor Rita, Suor Bernadette e Suor Regina da tempo meditavano il gesto dopo essere rimaste deluse dallo sfratto forzato e la scorsa settimana hanno messo in atto i loro piano tornando al monastero con il sostegno di alcune ex studentesse.

Il loro gesto non è passato certo inosservato dalla Curia innescando una polemica con i vertici locali della Chiesa cattolica. "Non avremmo mai immaginato che la Chiesa ci avrebbe trattato in questo modo", ha dichiarato l’88enne Suor Bernadette, raccontando che con le consorelle è stata cacciata dal convento, dove hanno vissuto per decenni, è abbandonata in una casa di cura, senza nemmeno essere consultate: "Nessuna di noi tre è stata interpellata".

Suor Bernadette, l’81enne Suor Rita e l’86enne Suor Regina sono le ultime tre suore agostiniane del monastero di Goldenstein dove per decenni hanno insegnato nell’attigua scuola privata femminile. La loro tranquilla esistenza è cambiata alla fine del 2023 quando, dopo il ricovero di due di loro, tutte e tre sono state trasferite nella casa di riposo contro la loro volontà.

Una decisione che il prevosto del convento, nominato nel 2022, ha giustificato con le precarie condizioni delle tre suore. "Una vita indipendente nel monastero di Goldenstein non era più possibile o giustificabile a causa dell'età avanzata e delle precarie condizioni di salute delle suore, nonché delle esigenze spirituali dell'ordine e delle condizioni strutturali del monastero" ha spiegato il religioso.

Le tre suore negano con forza di non essere capaci e di vivere in casa di riposto non hanno alcuna voglia. Dopo aver contattato alcune ex studentesse, si sono fatte dare una mano per andare via e rioccupare il convento dove hanno riallestito alcune stanze con mobili e quanto serve.

"Qui abbiamo dormito meglio di quanto non facessimo da molto tempo. È casa nostra e non ce ne andremo mai più" hanno spiegato, spalleggiate da un gruppo di sostenitori che ha fornito loro cibo, elettricità e garantito persino un medico con visite periodiche a domicilio. La vicenda ha creato molte polemiche e non appare affatto conclusa. La presidente della federazione delle Agostiniane ha condanna l’atto come “indisciplinato” mentre il prevosto dice di “temere che le sorelle si sopravvalutino" ma le suore ribadiscono la loro determinazione:  “Non moriremo certo in quell’ospizio, preferiamo sdraiarci su un prato”.

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