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Spagna, bimbe di 4 e 2 anni trovate morte in casa: sarebbero state avvelenate dal padre

Due bambine di 4 e 2 anni sono state trovate morte nella serata di ieri, domenica 17 marzo. Insieme a loro è stato trovato anche il corpo senza  vita del padre, un 35enne che da due anni aveva un ordine restrittivo attivo nei confronti dell’ex compagna e madre delle piccole vittime.
A cura di Davide Falcioni
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Tragedia ad Alboloduy, nei pressi della città spagnola di Almería, dove due bimbe di soli 4 e 2 anni sono state trovate morte nella serata di ieri, domenica 17 marzo. Insieme a loro è stato trovato anche il corpo senza  vita del padre, un 35enne che da due anni aveva un ordine restrittivo attivo nei confronti dell'ex compagna e madre delle piccole vittime. La donna era stata inserita nel Sistema di monitoraggio globale dei casi di violenza di genere (VioGén) da due anni, come confermato dal Ministero dell'Interno a El Paìs.

L indagini sul caso sono state appena aperte, tuttavia l'ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella secondo cui potrebbe essere stato proprio il padre ad uccidere le due bimbe avvelenandole, per poi suicidarsi. È stata la mamma delle piccole, una ragazza di 23 anni, a lanciare l'allarme alla polizia, dopo il ritrovamento dei corpi. Secondo fonti vicine alle indagini citate da El Mundo, la stessa donna avrebbe dichiarato agli agenti che l'ex compagno avrebbe organizzato l'avvelenamento.

Stando a quanto emerso finora quella coinvolta sarebbe una famiglia di origini rumene. La madre delle bambine si era separata dal compagno a causa dei maltrattamenti subiti ed era andata a vivere da sola ad Alboloduy portando con sé le due figlie. Si ipotizza che il padre si sia recato appositamente nell'abitazione per porre fine alla vita delle bambine. Il regime di visita stabilito da una sentenza del tribunale del marzo 2023, prevedeva infatti che il padre potesse vedere le piccole solo il sabato e la domenica di ogni settimana.

La donna, riporta ancora El Mundo, nonostante le violenze subite e malgrado avesse raccontato di essere stata picchiata anche mentre era incinta, avrebbe chiesto più volte in passato di ritirare le misure restrittive nei confronti dell'ex compagno. Tuttavia, il tribunale aveva proseguito con il caso su richiesta dell'ufficio del procuratore.

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