Robin Westman, chi era il killer di Minneapolis: nei video prima della strage, le scritte “uccidere Trump” sui caricatori

È stato identificato l’autore della strage che mercoledì mattina, 27 agosto, ha sconvolto Minneapolis. Si tratta di Robin Westman, 23 anni, che ha aperto il fuoco contro i fedeli riuniti nella chiesa cattolica dell’Annunciazione, dove si celebrava la messa di inizio anno scolastico. L’attacco ha provocato la morte di due bambini di 8 e 10 anni, colpiti mentre erano seduti ai banchi, e il ferimento di altre 17 persone, la maggior parte minorenni.
Secondo quanto riferito dal capo della polizia Brian O’Hara, l’uomo ha agito da solo e senza alcun preavviso intorno alle 8.30 (le 15.30 in Italia). Armato con un fucile d’assalto, un fucile a pompa e una pistola, ha sparato attraverso le vetrate istoriate della chiesa colpendo i piccoli e i fedeli all’interno.
L’assalto, definito da O’Hara un "atto deliberato di violenza" e "una tragedia impensabile", si è concluso con il suicidio del giovane, che si è tolto la vita con un colpo d’arma da fuoco nel parcheggio. Nel suo veicolo, gli investigatori hanno rinvenuto un ordigno fumogeno rudimentale, simile a un fuoco d’artificio, ma nessun esplosivo vero e proprio.
Parallelamente, gli inquirenti stanno analizzando una serie di video inquietanti caricati su YouTube poche ore prima dell’attacco. In uno di essi si vede una mano che sfoglia lentamente le pagine di un quaderno rosso, poggiato su schemi di armi; le pagine sono ricoperte di scarabocchi indecifrabili, mentre si notano colonne di fumo e si odono colpi di tosse accompagnati da risatine isteriche. Altri filmati mostrano un’ossessione per i grandi massacri del passato, compreso quello di Sandy Hook compiuto da Adam Lanza.
Un dettaglio particolarmente inquietante riguarda le armi: su alcuni caricatori sono state trovate scritte a pennarello come “for the children” e “kill Donald Trump”. Segni che lasciano intravedere una mente disturbata e un movente ancora oscuro, su cui la polizia continua a indagare.
Dalle prime verifiche, Westman non risultava avere precedenti né segnalazioni alle forze dell’ordine. Un giovane incensurato che, improvvisamente, ha trasformato una mattina di festa in una carneficina.