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Regno Unito deporterà centinaia rifugiati in Ruanda, UNHCR: “Anche minori costretti a salire sui voli”

Partiranno domani i primi voli per il Ruanda dal Regno Unito. Centinaia di richiedenti asilo che hanno raggiunto il Paese illegalmente saranno costretti a salire su aerei per l’Africa. A Fanpage.it, Catherine Stubberfield, portavoce londinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ha spiegato che molti dei migranti che saranno rimpatriati sono bambini dai 14 anni in su. “Il Ministero dell’Interno li considera come adulti”
Intervista a Catherine Stubberfield,
Portavoce londinese dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR),
A cura di Gabriella Mazzeo
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foto da archivio
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Il 14 aprile scorso, il Regno Unito ha firmato un nuovo accordo con il Ruanda per la gestione dei flussi migratori. Il programma, molto simile a quello già attuato già dall'Australia con la Papua Nuova Guinea, prevede che i richiedenti asilo arrivati illegalmente siano traferiti nel Paese dell'Africa orientale. Secondo il governo di Boris Johnson la misura mira al contrasto del traffico di esseri umani: i migranti dovrebbero richiedere asilo al governo locale che può concedere ospitalità fino a un massimo di 5 anni. Il primo volo verso l'Africa partirà nella giornata di domani, martedì 14 giugno. L'Alta Corte, dopo un ok in primo grado, aveva accolto il ricorso in appello presentato da alcuni migranti insieme alle associazioni a tutela dei diritti umani. Poche ore fa, però, i giudici hanno fatto sapere di essere d'accordo con la disposizione, rigettando in extremis le motivazioni delle Ong.

Catherine Stubberfield, portavoce londinese di UNHCR
Catherine Stubberfield, portavoce londinese di UNHCR

Secondo il leader britannico Boris Johnson, il provvedimento rientra nelle "promesse fatte ai cittadini" con la Brexit. Il programma infatti è "in linea con il progetto di rafforzamento dei confini" perseguito con l'addio all'Europa. L'accordo vorrebbe essere un deterrente per l'immigrazione clandestina, ma di fatto rappresenta una violazione dei diritti dei richiedenti asilo. Secondo UNHCR, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, molte delle persone che rischiano di essere deportate in Ruanda hanno parenti nel Regno Unito, fuggono dalla dittatura talebana in Afghanistan o da altri sanguinosi conflitti, sono perseguitati a causa dell'orientamento sessuale o del credo religioso, oppure sono minori non accompagnati.

foto da archivio
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In particolare preoccupa la gestione dei flussi migratori di bambini. Secondo il Ministero dell'Interno inglese, sono da considerarsi "rimpatriabili" i minori dai 14 anni in su. "Per il governo, un ragazzino di 14 anni è praticamente un adulto – ha spiegato a Fanpage.it  Catherine Stubberfield, portavoce londinese di UNHCR -. Questo significa che un bambino non accompagnato arrivato nel Regno Unito può essere costretto a salire su un aereo per raggiungere il Ruanda dove persistono gravi violazioni dei diritti umani".

Il provvedimento del governo britannico aveva ricevuto il via libera nonostante la ferma opposizione dell'Onu che lo aveva definito una grave violazione dei diritti dei rifugiati. La partenza del primo aereo diretto in Ruanda sarà un pericoloso precedente per le altre nazioni?

Certo. Il piano redatto di comune accordo con il Ruanda rappresenta un tentativo di sbarazzarsi degli obblighi che il nostro Paese ha nei confronti di coloro che chiedono asilo. Il modello promosso dal governo britannico mina il sistema di protezione dei rifugiati. In questo modo si rischia la negazione arbitraria del diritto all'asilo e non si cercano soluzioni realistiche per chi fugge da guerre e da conflitti. Tutte le responsabilità vengono scaricate proprio su coloro che hanno bisogno di aiuto. In parte il Regno Unito cerca di svendere questi doveri a un altro Stato in ovvia violazione di ogni regola del diritto internazionale.

C'è il rischio che rifugiati particolarmente esposti possano essere costretti a rimanere in Ruanda anche se rischiano la vita?

L'accordo tra i due Paesi non soddisfa in alcun modo gli standard richiesti dalla legge. Le procedure di screening in atto per evitare che persone particolarmente fragili possano rischiare la vita in Ruanda non sono sufficienti. Molti richiedenti asilo che domani dovranno salire sull'aereo diretto in Africa, infatti, fuggono dalla guerra o scappano in quanto perseguitati per la loro religione o orientamento sessuale. Il Ruanda, per esempio, non tutela i diritti degli omosessuali. Pur non esistendo leggi che penalizzano le relazioni tra persone dello stesso sesso, sono moltissime le discriminazioni ad opera delle autorità e delle forze dell'ordine. È possibile quindi che questi richiedenti asilo, qualora accettati, si ritrovino in situazioni di grande pericolo. Coloro le cui richieste saranno rifiutate, invece, dovranno tornare nel Paese d'origine. Questo vuol dire condannarli quasi sicuramente alla morte.

foto da archivio
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Cosa sta facendo il governo per evitare che persone particolarmente fragili possano essere imbarcate su un volo per il Ruanda?

Tra le procedure previste per lo screening, il governo chiede ai migranti di mettere per iscritto le motivazioni per cui non dovrebbero essere trasferiti in Africa. Si tratta di un onere eccessivo. È probabile infatti che la maggior parte dei richiedenti asilo sappia poco delle reali condizioni del Ruanda. Per questo non si può chiedere al rifugiato di giustificare un mancato trasferimento: dovrebbe essere il nostro Stato a decidere in che modo e in quale misura devono essere tutelati i più fragili. Per farlo abbiamo strumenti come la legge internazionale.

E i minori? Quali sono le tutele previste per loro?

Purtroppo il Ministero dell'Interno considera adulti i ragazzini dai 14 anni in su. Un adolescente di quell'età può essere costretto a salire su un volo per il Ruanda. Questo rappresenta un fortissimo rischio per la tutela di quei bambini che raggiungo il Regno Unito in cerca di diritti e istruzione. Il Paese si sta deliberatamente sbarazzando delle sue responsabilità nei confronti di questi minori.

Quanti sono i bambini che rischiano di partire nella giornata di domani?

Non lo sappiamo con certezza perché il governo britannico tratta gli over 14 come persone adulte. Questi bambini arrivano quasi sempre da soli e nel migliore dei casi possono contare sul sostegno di amici o parenti che vivono già qui. Anche in questo caso, però, il ricongiungimento non viene favorito perché i minori sono sottoposti alle stesse leggi previste per i loro genitori. Domani mattina potrebbero essere moltissimi i bambini consegnati nuovamente alla povertà e alla paura.

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