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Referendum sui matrimoni gay, in Svizzera vince il sì: via libera alle nozze omosessuali

In Svizzera vince il sì al referendum sulle nozze gay. Dopo la legge approvata dal Parlamento quasi un anno fa e il referendum richiesto e ottenuto dai conservatori, la popolazione si è espressa: le coppie omosessuali potranno sposarsi. La Svizzera si adegua così a gran parte dei Paesi europei. L’Italia, invece, è ancora indietro.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La volontà popolare conferma quando già approvato dal Parlamento. È di poco meno di un anno fa, era dicembre 2020, la notizia dell'approvazione, in Svizzera, di una legge che permette i matrimoni omosessuali. Non c'è stato neanche il tempo di gioire che i partiti conservatori, contrari alla misura, hanno annunciato che avrebbero fatto ricorso al referendum e, dopo appunto quasi un anno, hanno avuto la risposta popolare: secondo la proiezione dell'agenzia di sondaggi gfs.bern per le emittenti pubbliche svizzere, il 64% degli elettori ha votato a favore della misura nel referendum nazionale che si è tenuto oggi. Risultati definitivi sono a già a disposizione per il canton Glarona, dove il testo è stato approvato con il 61,12% dei voti, e Nidvaldo, dove il sì ha raggiunto il 61,57%.

Il Parlamento svizzero e il Consiglio federale hanno sostenuto il provvedimento "Matrimonio per tutti" e i risultati si sono visti. La Svizzera ha autorizzato le unioni civili tra persone dello stesso sesso già nel 2007, ma con la novità appena approvata, secondo i sostenitori della misura, i partner omosessuali verranno messi finalmente sullo stesso piano legale delle coppie eterosessuali, ad esempio consentendo loro di adottare bambini e facilitando la cittadinanza per i coniugi dello stesso sesso. Ma non solo: la nuova legge permette anche alle coppie lesbiche di utilizzare la donazione di sperma regolamentata, ma non anonima.

Oggi si è votato, a livello federale, anche per un altro referendum su una proposta di iniziativa popolare lanciata dai Giovani socialisti: "Sgravare i salari, tassare equamente il capitale". Il ha l'obiettivo di "lottare contro le disparità nella ripartizione della ricchezza e dei redditi". Ancora non sono noti i risultati della votazione, ma nei sondaggi i no erano prevalenti al 57%. Intanto l'Italia resta tra i pochissimi Paesi – insieme a Polonia e Ungheria – a non aver approvato i matrimoni gay, ma solo la legge sulle unioni civili.

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