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“Quel cane è troppo aggressivo”, ma l’avvertimento viene ignorato: bimbo di 6 mesi sbranato e ucciso

Il terribile incidente è avvenuto nello Stato USA dell’Ohio un anno fa. Ora si è aperto il processo nei confronti del padre della giovanissima vittima e della sua compagna. L’uomo, Blake Bates, rischia tre anni di carcere per omicidio colposo. Il loro cane, Kilo (poi abbattuto), aveva già attaccato un cane del quartiere.
A cura di Biagio Chiariello
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Blake Bates col cane Kilo
Blake Bates col cane Kilo

"Quel cane è aggressivo." Un avvertimento che Blake Bates avrebbe dovuto prendere sul serio. Invece, un anno fa, il suo bambino di soli sei mesi, è stato brutalmente sbranato dal pitbull di famiglia, Kilo: suo padre e la fidanzata Alyssa Smith lo avevano lasciato da solo con il cane.

Nei giorni scorsi si è inaugurato il processo nei confronti dell'uomo, originario dello Stato USA dell’Ohio, che ha ammesso la propria colpevolezza per omicidio colposo il 2 ottobre. Secondo il procuratore della contea di Marion, Ray Grogan, l'animale aveva già mostrato comportamenti aggressivi in passato, compreso un attacco a un bambino del quartiere. Nonostante questo, il cane è stato lasciato vicino al neonato, con conseguenze tragiche.

Le immagini della body cam mostrano la coppia in preda al panico mentre i paramedici tentano di salvare il piccolo. Bates piange disperato, consapevole dell’irreparabile, mentre il bimbo viene trasportato d’urgenza in ospedale. I medici non riescono a salvarlo: morirà poco dopo. Gli agenti sono poi stati costretti ad abbattere Kilo per evitare altri incidenti.

“Le prove mostrano che Bates ha ignorato gli avvertimenti riguardo all’aggressività del cane, già noto per aver attaccato un bambino del quartiere”, ha dichiarato Grogan. “Mesi dopo, il pit bull è stato lasciato vicino a un neonato non sorvegliato, con conseguenze tragiche. La vicenda ha sconvolto la comunità e mette in luce i rischi legati alla gestione negligente di animali potenzialmente pericolosi”.

Il procuratore ha accusato Bates di non aver fatto abbastanza per proteggere il figlio, pur sapendo dei precedenti comportamenti aggressivi del cane. “Con questa ammissione di colpevolezza, Bates viene ritenuto responsabile di un orrore prevenibile che ha strappato la vita a un bambino innocente”, ha aggiunto Grogan. “Sapeva che il pit bull era pericoloso, eppure ha messo a rischio la vita del figlio”.

Bates rischia tre anni di carcere per omicidio colposo.

“Ogni proprietario è responsabile dei cani che possiede. Nel caso di cani aggressivi, le precauzioni devono essere ancora maggiori, soprattutto se in casa ci sono bambini”, ha sottolineato il procuratore.

Una vicenda simile si è verificata lo scorso febbraio ad Acerra, in provincia di Napoli, dove una bambina di nove mesi è stata uccisa dal pit bull di famiglia. La piccola  è stata trovata nel letto con il padre addormentato accanto a lei. L'uomo ha inizialmente dichiarato che la bimba era stata aggredita da un cane randagio, ma successivamente ha ammesso che l'incidente è avvenuto in casa. Gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire la dinamica dell'accaduto.

Questo episodio evidenzia ulteriormente la necessità di una gestione responsabile degli animali domestici, in particolare dei cani di razza Pitbull, soprattutto quando convivono con bambini. La mancanza di consapevolezza e di precauzioni può portare a tragedie evitabili.

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