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Polonia, in decine di migliaia alla marcia dell’estrema destra: bruciate bandiere dell’UE

Quarantasettemila cittadini polacchi di estrema destra hanno marciato ieri pomeriggio nel centro di Varsavia in occasione della Festa dell’Indipendenza e molti di loro hanno bruciato la bandiera dell’Unione europea. La Marcia è stata indetta da varie organizzazioni nazionaliste radicali polacche per il decimo anno di seguito. Presente anche una delegazione di Forza Nuova.
A cura di Davide Falcioni
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Decine di migliaia di cittadini polacchi di estrema destra hanno marciato ieri pomeriggio nel centro di Varsavia in occasione della Festa dell'Indipendenza e molti di loro hanno bruciato la bandiera dell'Unione europea. La Marcia è stata indetta da varie organizzazioni nazionaliste radicali polacche per il decimo anno di seguito. Vi avrebbero preso parte 47 mila persone, secondo il municipio, 150 mila secondo gli organizzatori. Secondo molti osservatori la partecipazione sarebbe stata inferiore rispetto agli scorsi anni, mentre per i promotori si sarebbe trattato di uno dei più grandi cortei dell'estrema destra in Europa di quest'anno. Tra gli slogan della marcia: "Prendi sotto la protezione l'intera nazione" (tratto da un canto religioso), accompagnato dall'immagine di un pugno chiuso avvolto da un rosario. In parallelo, nella capitale polacca si è svolta anche una Marcia antifascista, che ha radunato circa 10 mila persone al canto di ‘Bella Ciao'. I percorsi delle due marce erano diversi, quindi non c'è stato alcun contatto.

I partecipanti alla marcia di estrema destra, molti dei quali a volto coperto, hanno gridato slogan come “Dio, onore, patria!”, “No all’Unione Europea!”, “Proteggi l’intera nazione”, “Non vogliamo una Polonia islamica o laica, ma cattolica”, “No all’aborto” e “Morte ai nemici della patria”. In molti hanno alzato al cielo il pugno chiuso avvolto da un rosario, sventolando le bandiere polacche bianche e rosse e le bandiere dell’estrema destra locale con al centro un simbolo che ricorda la svastica. Gli interventi hanno preso di mira le "minacce esterne" al paese, come migranti, rifugiati, islamici, ebrei, ma anche "comunisti" e "marxisti". Ricorrente tra gli interventi anche il tema della famiglia cosiddetta “tradizionale”, contro le persone LGBTQI e le attiviste femministe che promuovono l’educazione sessuale nelle scuole. Tra gli slogan quello che "l’identità nazionale è inseparabile dalla fede cattolica" e che qualcuno vorrebbe invece promuovere "un modello familiare innaturale", rivendicare il "diritto di vivere nel peccato, contro natura" oltre a quello "di uccidere i bambini non ancora nati". Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di iscritti al partito di estrema destra italiano Forza Nuova.

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