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Le proteste in Francia per la morte di Nahel

Polizia spara e uccide 17enne in auto: Municipio in fiamme e scontri, notte di violenze in Francia

Notte di violenze e disordini a Nanterre, in Francia, dopo che alcuni agenti nelle ore precedenti avevano ucciso un ragazzo di 17 anni sparandogli durante un controllo di polizia in strada. La vittima è Nahel raggiunto da un proiettile al petto. La scena ripresa in un video.
A cura di Antonio Palma
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Notte di scontri e violenze tra manifestanti e polizia a Nanterre, in Francia, dopo che alcuni agenti nelle ore precedenti avevano ucciso un ragazzo di 17 anni sparandogli durante un controllo di polizia in strada.

Nella notte tra martedì e mercoledì centinaia di persone sono scese in strada protestando davanti alla stazione di polizia di Nanterre urlando slogan contro gli agenti. La manifestazione ben presto però è degenerata con lancio di oggetti e fuochi d’artificio contro i poliziotti, auto e motorini dati alle fiamme, incendi di palazzi pubblici e danneggiamenti vari.

“Tutti i bidoni della spazzatura in quasi tutte la città di Nanterre sono stati bruciati", ha lamentato ieri sera un agente di polizia. Le forze dell'ordine hanno cercato di disperdere i piccoli gruppi di rivoltosi che ogni volta si formavano con gas lacrimogeni e cariche e alla fine si contano almeno 30 persone fermate e diversi feriti tra cui una ventina di poliziotti, anche se nessuno in gravi condizioni.

Il bilancio degli scontri andati avanti nella notte a Nanterre, nella banlieue di Parigi, ma anche in altre città, è stato riferito dal ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin. "Ci sono state delle violenze urbane ieri sera, molto concentrate nell'Hauts-de-Seine, un po' nell'Île-de-France e un po' nelle province", ha detto Darmanin.

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Le tensioni si sono estese a diverse altre città vicine come Clichy-sous-Bois, Asnières e Colombes con edifici pubblici dati alle fiamme, pensiline degli autobus distrutte e barricate in strada e sui binari ferroviari. Tantissimi gli slogan contro la polizia che chiedono "Giustizia per Nahel" cantando "polizia ovunque, giustizia da nessuna parte".

Il riferimento è al 17enne Nahel M., ucciso da un agente di polizia martedì mattina dopo essere stato fermato al volante di una vettura noleggiata. Secondo la polizia, il giovane era stato fermato dagli agenti della stradale in motocicletta dopo diverse violazioni del codice della strada. Secondo la polizia, il giovane si sarebbe rifiutato di obbedire agli ordini dei due agenti e sarebbe ripartito. A questo punto uno dei poliziotti che lo teneva già nel mirino ha sparato uccidendolo.

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Secondo la versione della polizia, l’agente avrebbe sparato perché il giovane automobilista avrebbe cercato di investito. In un video, diffuso sui social network, si vede invece che il poliziotto che ha sparato non era posizionato davanti al mezzo ma all'altezza della portiera anteriore sinistra e impugnava già la pistola. Nelle immagini si vede l’auto che riparte e l’agente che spara subito dopo.

La vittima è stata raggiunta da un colpo mortale al petto mentre l'auto ha concluso la sua corsa poche decine di metri più avanti, schiantandosi contro un palo. I successivi test per alcol e droga nel sangue sono risultati negativi.

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Sul caso è in corso ora una indagine e il poliziotto di 38 anni sospettato della sparatoria mortale è stato arrestato per omicidio volontario. "È un gesto assolutamente illegittimo e che non rientra assolutamente in un quadro di autodifesa poiché è chiaro che il poliziotto era al lato del veicolo che era fermo", ha dichiarato uno degli avvocati della famiglia Nahel, aggiungendo: "Sentirsi minacciati non giustifica sparare una pallottola nel petto".

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