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Papa Francesco non riesce a leggere l’Angelus: “Sto migliorando ma ho ancora problemi con la voce”

Papa Francesco non ha potuto leggere oggi il testo dell’Angelus perché ha ancora problemi di voce a seguito della bronchite acuta diagnosticatagli negli scorsi giorni: “Ma sto migliorando”. Accanto a lui monsignor Paolo Braida, che ha letto la catechesi.
A cura di Ida Artiaco
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"Sto migliorando ma ancora la voce non mi dà…". Lo ha detto Papa Francesco oggi all'inizio dell'Angelus della prima domenica d'Avvento da Santa Marta prima di passare la parola a monsignor Paolo Braida, officiale della Segreteria di Stato, che ha letto al suo posto il testo della preghiera e della catechesi.

Il Pontefice nei giorni scorsi aveva avuto dei problemi di salute dovuti ad una bronchite acuta ed infettiva. La quale, tuttavia, gli sta ancora portando problemi alla voce. Dunque, anche oggi, per evitare peggioramenti del suo stato influenzale, si è deciso che l'Angelus non fosse recitato dal Papa affacciandosi dalla finestra su Piazza San Pietro, dove i fedeli hanno potuto comunque assistere dai maxischermi.

Bergoglio non ha mancato di fare durante l'Angelus alcune riflessioni, in primis sull'Avvento appena cominciato: "Ecco un bel programma per l'Avvento: incontrare Gesù che viene in ogni fratello e sorella che ha bisogno di noi e condividere con loro ciò che possiamo: ascolto, tempo, aiuto concreto", ha detto tramite monsignor Paolo Braida.

Secondo Francesco, che ha ricordato la parabola dei servi che attendono il ritorno del loro amato padrone, "è con questa attesa carica di affetto che vogliamo anche noi prepararci ad accogliere Gesù: nel Natale che celebreremo tra poche settimane; alla fine dei tempi, quando tornerà nella gloria; ogni giorno, mentre Egli ci viene incontro nell'Eucaristia, nella sua Parola, nei fratelli e nelle sorelle, specialmente nei più bisognosi". Allora, "in modo speciale in queste settimane, prepariamo con cura la casa del cuore, perché sia ordinata e ospitale. Vigilare, infatti, significa tenere pronto il cuore. È l'atteggiamento della sentinella, che nella notte non si lascia tentare dalla stanchezza, non si addormenta, ma rimane desta in attesa della luce che verrà. Il Signore è la nostra luce ed è bello disporre il cuore ad accoglierlo con la preghiera e ad ospitarlo con la carità, i due preparativi che, per così dire, lo fanno stare a suo agio".

Il Papa non ha dimenticato quanto sta succedendo in Medioriente: "Addolora che la tregua sia stata rotta. A Gaza c'è tanta sofferenza. Auspico che tutti coloro che sono coinvolti possano trovare" una nuova intesa "per il cessate il fuoco". Il Santo Padre ha espresso anche dolore per gli ostaggi ancora nelle mani dei sequestratori. "Molti ostaggi sono stati liberati, ma tanti sono ancora a Gaza. Pensiamo a loro, alle loro famiglie che avevano visto una luce, una speranza di riabbracciare i loro cari", ha detto nell'appello letto al suo posto sempre da mons. Braida.

Infine, una preghiera è stata fatta per le vittime dell'attentato di oggi nelle Filippine: "Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime dell'attentato avvenuto questa mattina nelle Filippine, dove una bomba è esplosa durante la messa. Sono vicino alle famiglie, al popolo di Mindanao, che già tanto ha sofferto".

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