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Padre Georg su Ratzinger e papa Francesco: “La scelta sulla messa in latino gli ha spezzato il cuore”

Padre Georg Gänswein, segretario di Benedetto XVI, ha raccontato in una intervista rilasciata a un quotidiano tedesco, che la decisione presa da Papa Francesco mettere un freno alla celebrazione della messa in latino “ha colpito molto duramente Ratzinger, gli ha spezzato il cuore”.
A cura di Ida Artiaco
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"La stretta di Francesco sulla messa in latino gli ha spezzato il cuore". È questo il retroscena raccontato dall'arcivescovo Georg Gänswein, segretario del papa emerito Benedetto XVI, alla vigilia de suo funerale, sul rapporto con il papa in carica, Francesco.

In una intervista al quotidiano tedesco Die Tagespot, Gänswein ha descritto la "ferita" aperta in Ratzinger dopo la decisione di Bergoglio di mettere un freno alla celebrazione della messa in latino.

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Il riferimento è alla Traditionis custodes, il Motu proprio del 16 luglio 2021 di Francesco che conteneva restrizioni sulle celebrazioni delle Messe in latino, che erano invece molto sostenute proprio dal papa emerito. "Questo lo ha colpito molto duramente, penso che gli abbia spezzato il cuore", ha detto l'arcivescovo.

Con questo documento si ristabiliva "in tutta la Chiesa di Rito romano una sola e identica preghiera che esprima la sua unità, secondo i libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II e in linea con la tradizione della Chiesa", abrogando di fatto il motu proprio di Benedetto del luglio 2007, che invece dava piena libertà di celebrazione con l'antico rituale.

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Gänswein ha continuato affermando che "l’intenzione di Papa Benedetto era stata quella di aiutare coloro che avevano semplicemente trovato una casa nella Messa antica, a trovare una pace interiore, trovare una pace liturgica e anche di allontanarli da Lefebvre. Se si pensa per quanti secoli la Messa antica è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per tanti santi, è impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il Concilio Vaticano II e non sanno nulla dei drammi che circondarono il Concilio Vaticano II. Togliere questo tesoro alla gente, perché? Non credo di poter dire di essere a mio agio con questo".

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