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Benedetto XVI, il Papa emerito è morto a 95 anni

Padre Georg su Papa Francesco: “Mi ha reso un prefetto dimezzato, ci sono due tifoserie in Vaticano”

Le nuove dichiarazioni di Padre Georg Gänswein, all’indomani dei funerali di Ratzinger, promettono di agitare le acque in Vaticano: “Papa Francesco mi congedò e mi sentii un prefetto dimezzato. Il problema non è stato tanto quello della coesistenza dei due papi, ma la nascita di due tifoserie”.
A cura di Ida Artiaco
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Terminati i funerali del papa emerito Benedetto XVI, svoltisi ieri in piazza San Pietro alla presenza di circa 50mila fedeli, in Vaticano scoppia il caso Padre Georg Gänswein, l'arcivescovo-segretario di Ratzinger, che gli è stato vicino fino all'ultimo giorno di vita.

Dopo aver rilasciato interviste a quotidiani e tv, in cui ha ripercorso i giorni delle dimissioni di Benedetto XVI e raccontato il rapporto di quest'ultimo con Papa Francesco, sono state diffuse alcune anticipazioni sul libero "Nient'altro che la verità" scritto con il giornalista Saverio Gaeta (Piemme), dove ci sono dichiarazioni che promettono di agitare, e non poco, le acque in Vaticano.

Papa Ratzinger, il funerale in diretta da Piazza San Pietro
Papa Ratzinger, il funerale in diretta da Piazza San Pietro

"Restai scioccato e senza parole": così monsignor Gänswein ha descritto il momento in cui nel 2020 fu ‘congedato' da Bergoglio dall'incarico di capo della Prefettura della Casa Pontificia, definendosi lui stesso "un prefetto dimezzato".

"Lei rimane prefetto ma da domani non torni al lavoro", avrebbe detto Francesco, secondo quanto riferisce Gänswein. Benedetto commentò ironicamente: "Penso che papa Francesco non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode…"; scrisse al Papa per intercedere ma nulla cambiò.

Secondo l'arcivescovo, 66 anni, il problema non è stato "tanto quello della coesistenza dei due papi, uno regnante e uno emerito, quanto la nascita e lo sviluppo di due tifoserie", riferendosi a quella più progressista guidata da Francesco e a quella più conservatrice, guidata invece da Benedetto.

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Col tempo, ha scritto nel suo libro, "ci si rese conto sempre di più che effettivamente c’erano due visioni della Chiesa" e che "queste due tifoserie creavano una tensione". Tuttavia, tra i due Papi il rapporto era "affettuoso", con scambi di vino e dulce de leche argentini e dolci tirolesi delle memores e limoncello, come ha specificato.

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In un passaggio del libro, Gänswein ha anche raccontato che il papa emerito gli ha lasciato precise indicazioni sui suoi scritti privati. "Ho ricevuto da lui precise istruzioni, con indicazioni di consegna che mi sento in coscienza obbligato a rispettare, relative alla sua biblioteca, ai manoscritti dei suoi libri, alla documentazione relativa al Concilio e alla corrispondenza".

Sul futuro, Padre Georg non si è espresso, anche se è improbabile che torni in Germania dopo una vita a Roma. Ma su un eventuale causa di beatificazione di Benedetto XVI ha le idee chiare: "Sono stato anche interpellato su quale sia il mio pensiero riguardo a una eventuale causa di beatificazione e camonizzazione. Personalmente non ho dubbi sulla sua santità, però, ben conoscendo anche la sensibilità espressami privatamente da Benedetto XVI, non mi permetterò di fare alcun passo per accelerare il processo canonico".

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