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Benedetto XVI, il Papa emerito è morto a 95 anni

Padre Georg racconta le dimissioni di Benedetto XVI: “Il diavolo ha agito contro di lui”

Padre Georg Gaenswein, arcivescovo-segretario di Benedetto XVI, racconta in una intervista che andrà in onda giovedì su Rai 3 gli anni trascorsi accanto a Ratzinger, compreso il difficile periodo delle dimissioni: “Gli scandali non hanno influito sulla scelta, ma il diavolo non dorme mai e ha agito contro di lui”.
A cura di Ida Artiaco
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"La parola scandalo certamente è un po' forte, ma vero è che durante il pontificato ci sono stati molti problemi, Vatileaks, poi lo Ior. Ma è ovvio che, come direbbe Papa Francesco, il cattivo, il maligno, il diavolo non dorme. È chiaro, cerca sempre di toccare, di colpire dove i nervi sono scoperti, e fa più male".

A parlare è padre Georg Gaenswein, l'arcivescovo-segretario del Papa Emerito Benedetto XVI, accanto a lui fino alla fine dei suoi giorni. Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Ezio Mauro qualche giorno prima della morte di Ratzinger, e che andrà in onda giovedì prossimo su Rai 3 alle 23.40, ha raccontato i 26 anni trascorsi in Vaticano, soffermandosi in particolare sulle dimissioni del Papa, le prime nella storia della Chiesa.

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Quando ha saputo del passo indietro di Ratzinger, nel luglio del 2012, mesi prima che la notizia diventasse di dominio pubblico, ha detto: "La mia reazione immediata è stata questa: Santo Padre è impossibile, questo proprio non è possibile. Papa Benedetto mi ha lasciato parlare. E poi ha detto: lei può immaginare che ho pensato bene a questa scelta, ho riflettuto, ho pregato, ho lottato. E ora le comunico una decisione presa, non una tesi da discutere. Non è una quaestio disputanda, è decisa. La dico a lei, e lei adesso non deve dirla a nessuno".

L'annuncio ufficiale arriverà a febbraio, alla fine del Concistoro: "Lo fece direttamente in latino. Io ho chiesto perché, e lui mi ha risposto che un annuncio così si deve fare nella lingua della Chiesa, la lingua madre. Così ha letto quelle parole sono diventate la dichiarazione della rinuncia", ha ricordato l'arcivescovo 66enne.

Sui motivi di questa scelta storica, Padre Georg ha precisato, rispondendo ad una domanda su Vatilikeas e sulla possibilità che il Pontefice abbia abdicato sotto una specie di ricatto dopo il furto dei documenti, che lo "escludo totalmente. Non c’era nient’altro di peso".

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Molti si sono chiesti anche se anche gli scandali di abusi sessuali nella Chiesa tedesca, risalenti al 1980, non abbiano influito sulla rinuncia di Ratzinger. "Io ho parlato una volta di questo con Papa Benedetto – ha spiegato ancora Padre Georg -, ma tutti questi scandali, come vengono chiamati, non erano anche un motivo per lasciare? No, ha risposto, la questione non ha influito sulla mia rinuncia. L’11 febbraio 2013 ho detto i motivi: mi mancavano le forze per governare. Per guidare la Chiesa, oggi, servono le forze, altrimenti non funziona".

Infine, un commento sul modo di affrontare la malattia da parte di Ratzinger diverso rispetto a quello del suo predecessore, Giovanni Paolo II. "Lui mi ha detto una volta: non posso e non voglio copiare il modello di Giovanni Paolo II nella malattia, perché io devo confrontarmi con la mia vita, con le mie scelte, con le mie forze. Ecco perché il Papa si è permesso di fare questa scelta. Che secondo me richiede non soltanto molto coraggio, ma anche moltissima umiltà", ha precisato, concludendo: "Io credo che con la sua rinuncia Papa Benedetto abbia anche dimostrato che il Papa, se è sempre il successore di Pietro, rimane una persona umana con tutte le sue forze, ma anche con le sue debolezze".

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