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Omicidio Saman Abbas

Nuovo rinvio dell’udienza per l’estradizione del papà di Saman Abbas: l’avvocato non si è presentato

È stata rinviata a domani l’ultima udienza del processo che si sta svolgendo in Pakistan per l’estradizione ddi Shabbar Abbas, il papà di Saman. Questa volta non si è presentato il suo avvocato difensore.
A cura di Ida Artiaco
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Saman Abbas e il padre Shabbar
Saman Abbas e il padre Shabbar
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Nuovo rinvio dell'udienza del processo che si sta svolgendo in Pakistan in cui è imputato Shabbar Abbas, il papà di Saman, la 18enne pachistana scomparsa a fine aprile 2021 e i cui resti sono stati rinvenuti lo scorso novembre a Novellara.

Questa volta è stata l’assenza dell’avvocato difensore a far saltare la decisione del giudice pachistano, dopo che dieci giorni fa l’assenza di un funzionario investigativo aveva annullato l’udienza sull’estradizione, che è stata nuovamente rinviata a domani, venerdì 20 gennaio, alle 14:30.

Shabbar Abbas è stato arrestato nella provincia del Punjab a novembre mentre la moglie Nazia è ancora latitante dopo essere fuggita insieme al marito subito dopo la scomparsa della figlia. "Sono in prigione, non ne so nulla", aveva risposto a una domanda sulla donna nel corso della precedente udienza. Ma le ricerche di Nazia continuano senza sosta.

I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa

Intanto, comincerà il 10 febbraio il processo in Italia sul caso Saman Abbas. In carcere a Reggio sono già presenti lo zio Danish Hasnain, che avrebbe indicato agli inquirenti il luogo del ritrovamento del corpo, e i due cugini Nomanoulaq Nomanoulaq e Ikram Ijaz.

Ma fondamentale sarà la presenza in aula del padre. Per questo i riflettori sono puntati su Islamabad, dove domani potrebbe esserne decisa l'estradizione.

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Si ricordi comunque che non ci sono accordi bilaterali tra Italia e Pakistan, quindi anche qualora il giudice decidesse per l'estradizione in Italia del papà di Saman sarà poi della politica e della diplomazia l'ultima parola.

Per questo, Barbara Iannuccelli dell’Associazione Penelope, aveva dichiarato in una intervista a Fanpage.it: "Non credo rivedremo lui e la madre della ragazza in Italia. Il rischio, se venissero condannati dalla Corte d’Assise di Reggio Emilia, è di avere giustizia sulla carta che non corrisponderà a una giustizia fattuale”.

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