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New York, sparatoria nel Queens: imam ucciso mentre lasciava la moschea

L’imam della moschea del Queens è stato ucciso da una raffica di colpi di pistola alla testa. Secondo la polizia, non si tratterebbe di un crimine di odio ma di una rapina finita male.
A cura di Daniela Seclì
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È la rete ‘4 New York' – affiliata locale della Nbc – a dare la notizia. L'imam della moschea del Queens è stato ucciso. L'uomo stava rientrando a casa, quando è stato raggiunto da una raffica di spari alla testa. Secondo le prime ricostruzioni, non si potrebbe parlare di "crimine di odio".

La dinamica – Erano le 13:50 ore locali – le 19:50 in Italia – e l'imam, dopo la preghiera presso la moschea Al-Furqamm Jame Masjid a Ozone Park, si stava incamminando verso casa. Era accompagnato da un conoscente. Mentre si trovava tra la 79esima strada e Liberty Avenue, è stato colpito alla testa da diversi colpi di arma da fuoco. L'uomo che era al suo fianco è stato colpito al torace. Secondo quanto riportato dal New York Post, entrambi sarebbero stati trasportati all'Elmhurst Hospital. L'imam è deceduto. La persona che era con lui, invece, verserebbe in gravi condizioni.

Imam ucciso, la polizia: "Non è un crimine d'odio, è stata una rapina"

Le motivazioni – La rete Pix11 sostiene che le forze dell'ordine abbiano chiarito che è improbabile che si tratti di un crimine innescato da odio razziale o da una divergenza di idee in ambito religioso. Non si escluderebbe, al contrario, l'ipotesi di una rapina finita male. Un testimone si è detto convinto di aver sentito "cinque colpi in tutto". Altre persone presenti nel corso della sparatoria, hanno riferito che l'aggressore indossava una maglietta di colore blu scuro. Dopo aver esploso dei colpi contro i due uomini, si sarebbe immediatamente dileguato.

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