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Covid 19

Nella Svezia senza Lockdown nell’ultima settimana tasso di mortalità più alto al mondo

La Svezia nell’ultima settimana ha fatto registrare un tasso di mortalità altissimo, addirittura il più alto al mondo rispetto agli abitanti. Numeri che hanno scatenato una nuova ondata di polemiche per la scelta di non applicare il lockdown ma il Governo replica: “Numeri parziali e fuorvianti”.
A cura di Antonio Palma
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La Svezia di nuovo sotto accusa per la scelta di non applicare alcun lockdown durante la pandemia da coronavirus a differenza del resto del mondo. Secondo i dati raccolti dal sito web Our World in Data, infatti, il Paese scandinavo nell'ultima settimana ha fatto registrare un tasso di mortalità altissimo, addirittura il più alto al mondo. Secondo questi numeri, rilanciati dal Daily Telegraph, nell'arco della settimana che va dal 13 maggio al 20 maggio la Svezia ha collezionato una media di 6,08 decessi per milione di abitanti al giorno, cifra al di sopra di tutti gli altri principali Paesi colpiti dalla pandemia come Regno Unito, Belgio e Stati Uniti che nello stesso arco di tempo fanno rispettivamente 5,57, 4,28 e 4,11. Numeri che hanno scatenato una nuova ondata di polemiche contro le autorità locali e la loro strategia che ha puntato tutto sul buon senso dei suoi cittadini senza imporre blocchi di attività e divieti di spostamento.

Governo svedese: "Numeri parziali fuorvianti"

Da Stoccolma però rigettano fermamente le accuse  ricordando che si tratta di numeri parziali e dunque assolutamente non confrontabili. L'epidemiologo Anders Tegnell, a capo della strategia governativa per il contrasto al coronavirus in Svezia, ha ricordato che concentrarsi sul bilancio delle vittime di una singola settimana per analizzarli è fuorviante, sottolineando che al contrario la curva dei contagi è sotto controllo e che nel Paese l’indice R0 resta al di sotto di quota uno. In effetti gli stessi dati di Our World in Data confermano che la Svezia detiene il record negativo solo per l'ultima settimana e se si considera l'intero periodo dall'inizio della pandemia sono ancora Belgio, Spagna, Italia, Regno Unito e Francia in testa alla triste classifica di decessi in proporzione alla popolazione totale.

La vera strage è nelle case di riposo in Svezia

In realtà se qualcosa non ha funzionato affatto bene in Svezia è da ricercare nelle case di cura. come confermato dallo stesso Istituto sanitario svedese, infatti, quasi la metà delle persone morte in Svezia per coronavirus erano ospiti di case di riposo. Un dato ancora più drammatico se si pensa che, dopo aver puntato su un blocco molto più soft rispetto agli altri Paesi del vecchio Continente, il governo locale aveva dichiarato come obiettivo primario dell'emergenza proprio quello di proteggere gli anziani in case di riposo bloccando ad esempio le visite dei familiari. Una situazione giudicata "grave" dallo stesso governo che ha dovuto ammettere  errori. "Non siamo riusciti a proteggere le persone più vulnerabili, le più anziane, nonostante le nostre migliori intenzioni", ha ammesso il primo ministro Stefan Löfven la scorsa settimana.

Oltre 3.800 morti su 10 milioni di abitanti

Tegnell però sostiene che in generale la strategia della Svezia sta funzionando ampiamente. Nel Paese, dove non è stato imposto il lockdown, si è tenuto aperto quasi tutto ma un gran numero di persone lavora da casa in smart working, sono vietati eventi con oltre 50 persone e in pubblico si osserva rigorosamente il distanziamento sociale. Ad oggi, secondo i dati della John Hopkins University, il Paese ha registrato 31.523 contagi e 3.831 morti su una popolazione di poco più di dieci milioni di abitanti.

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