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Navalny sta meglio, la prima foto su Instagram da ospedale: “Respiro da solo”

“Non riesco ancora a fare quasi nulla, ma ieri ho potuto respirare da solo tutto il giorno”, ha scritto l’oppositore di Vladimir Putin sui social. Nel frattempo, diversi laboratori europei confermano avvelenamento causato da un pericoloso agente nervino. Ma il Cremlino non ci sta: “Accuse inaccettabili”.
A cura di Biagio Chiariello
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L'oppositore russo Alexei Navalny, ricoverato in un ospedale di Berlino dopo l’avvelenamento, ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto dall'ospedale. "Ciao, sono Navalny. Mi mancate. Non riesco ancora a fare quasi nulla, ma ieri ho potuto respirare da solo tutto il giorno", ha scritto l'attivista anti-corruzione, "Non ho usato nessun aiuto esterno, nemmeno la più semplice valvola nella gola. Mi è piaciuto molto. Un processo sorprendente, sottovalutato da molti. Lo consiglio". Si tratta della prima pubblicazione da quando è stato avvelenato. Navalny nei giorni scorsi ha parlato con un magistrato dell’accaduto, affermando di voler tornare in Russia non appena si sarà ripreso completamente. Lo ha riferito un alto funzionario tedesco della sicurezza e lo ha scritto il New York Times. Navalny “è pienamente consapevole delle proprie condizioni, è pienamente consapevole di quello che è successo ed è pienamente consapevole di dove si trova”, ha detto il funzionario a condizione di restare anonimo.

Tensioni tra Russia e Germania sul caso Navalny

Nel frattempo rischiano di inasprirsi i rapporti tra Russia e Germania. Il governo tedesco ha reso pubblici i risultati degli esami tossicologici effettuati da due diversi laboratori speciali in Europa e uno dell’esercito su Navalny, secondo cui l’oppositore sarebbe stato avvelenato con un pericoloso agente nervino, il novichok, sviluppato dalla Russia tra gli anni Ottanta e Novanta e già usato in passato per avvelenare i detrattori del presidente Vladimir Putin. Accuse che quest’ultimo ha respinto come “inaccettabili”.  A sua volta il Ministero degli Esteri della Federazione ha chiesto di poter partecipare alle indagini in Germania “se veramente si intende fare chiarezza”. Tuttavia, secondo il New York Times, lo stesso Navalny non sarebbe favorevole a collaborare con il Cremlino: "È pienamente consapevole delle sue condizioni, è pienamente consapevole di quello che è successo ed è pienamente consapevole di dove si trova", ha detto l'alto funzionario della sicurezza tedesco.

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