“Natascha Kampusch fu filmata nuda e umiliata dal rapitore”, le rivelazioni in un libro

Non solo rapita dalla sua casa alla tenera età di dieci anni, violentata e tenuta segregata per oltre otto anni, ma anche filmata nuda e umiliata davanti alla videocamera dal suo rapitore. Sono le nuove sconcertati rivelazioni sulla drammatica vicenda di Natascha Kampusch, la giovane ragazza austriaca sequestrata a Vienna nel 1998 e riuscita scappare al suo aguzzino solo con una inaspettata fuga nell'agosto del 2006. A rivelarlo in un libro appena uscito, dal titolo "The Whole Shameful Truth", è il giornalista tedesco ed ex investigatore della polizia Peter Reichard. Secondo il libro, frutto di quasi un decennio di ricerche sul caso che sconvolse l'Austria, contrariamente alle precedenti relazioni, in casa dell'aguzzino, il 30enne ingegnere disoccupato Wolfgang Priklopil, gli investigatori trovarono diversi video in cui Natascha Kampusch compare nuda e umiliata davanti ad un telecamera.
In particolare in casa dell'uomo, dove la ragazzina rimane chiusa per lunghi anni, sarebbero state ritrovate una videocamera, tre cassette MiniDV e diverse cassette VHS su cui erano registrati video amatoriali. Secondo alcuni estratti del libro pubblicati dal quotidiano tedesco Bild, in un video si vedrebbe Natascha Kampusch all'età di 12 anni nuda, malnutrita e con le costole visibili, costretta a correre su e giù per una scala. In un altro video invece la ragazzina avrebbe i capelli rasati e con un solo tozzo di pane da mangiare mentre il suo carceriere le grida di stare in silenzio dandole della “vacca”. Secondo il libro, Priklopil organizzava in casa ogni anno delle singolari feste di Natale, Pasqua e compleanno per Natasha filmandole. In altri video lui la definisce serva e le intima di essere sempre umile e obbediente in altri le impone un elenco di punizioni.
La storia della terribile prigionia, prima in una minuscola stanza isolata e senza finestre della casa di Priklopil e poi man mano nell'intera abitazione, è stata raccontata dalla stessa Natasha Kampusch in un libro dal titolo emblematico di "3096 giorni". Una storia finita a lieto fine per la ragazza che dopo otto anni riuscì a fuggire. Il giorno della fuga il suo aguzzino decise di togliersi la vita gettandosi sotto un treno nei pressi della stazione Nord di Vienna. Il caso venne chiuso nel 2010 e Priklopil venne ritenuto unico colpevole dei fatti.