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Morto Oskar Groening: fu il contabile di Auschwitz e prese parte allo sterminio di 300mila persone

L’uomo è morto in ospedale all’età di 96 anni: nel novembre del 2017 era stato arrestato per i crimini che commise nel campo di sterminio, dove concorse a uccidere 300mila persone.
A cura di Davide Falcioni
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Oskar Groening, che noto come il contabile di Auschwitz, è morto oggi e all'età di 96 anni. Lo ha reso noto Spiegel on line. L'ex ufficiale delle SS è deceduto in ospedale.

Nel novembre scorso l'uomo era stato giudicato idoneo a scontare la sua pena in carcere malgrado l'età. A deciderlo era stato il tribunale di Celle, nel nord della Germania, dopo un appello presentato dall'ex nazista, ritenuto colpevole tre anni fa di concorso nell'omicidio di 300mila persone nel campo di concentramento. "Sulla base dell'opinione degli esperti, la corte superiore regionale ritiene che il condannato può scontare la pena nonostante l'età avanzata". Nel confronti dell'uomo erano state prese "appropriate misure precauzionali", ma i giudici avevano comunque stabilito che la sua carcerazione non ne avrebbe violato i diritti fondamentali. Groening fino al novembre 2017 ha vissuto a casa, nonostante la condanna emessa nel luglio 2015.

L'ex ufficiale delle Ss aveva prestato servizio ad Auschwitz, con l'incarico di accumulare, contare e inviare  a Berlino i beni dei prigionieri del campo di sterminio. L'ex gerarca aveva riconosciuto il suo ruolo assumendosi la responsabilità morale delle sue azioni. Alla domanda sul perché si è macchiato dei crimini a lui ascritti, ha replicato: "Erano nemici del popolo tedesco", in riferimento agli ebrei, e le SS ritenevano quindi "ragionevole" eliminarli. Groening venne catturato pochi giorni dopo la fine della guerra dai soldati britannici. Arrestato, venne condannato ai lavori forzati in Inghilterra per poi tornare libero e rientrare in Germania, dove riuscì a condurre una vita da ‘normale' cittadino. A lungo  evitò di esporsi e di raccontare il suo passato. Lo fece 40 anni dopo la fine della guerra con la volontà di smentire alcune affermazioni negazioniste sull'olocausto.

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