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Morta a 8 anni Anna Sakidon, era la bambina più giovane affetta da progeria

Anna Sakidon, una bambina ucraina che il mese scorso aveva compiuto otto anni, non ce l’ha fatta. Le era stata diagnosticata la sindrome di progeria di Hutchinson-Gilford alla nascita: “Per i bambini con diagnosi di progeria un anno equivale a 8-10 anni, quindi la sua età reale era tra i 70 e gli 80 anni”, ha spiegato la sua dottoressa.
A cura di Susanna Picone
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Si è spenta a otto anni in Ucraina Anna Sakidon, la bambina più giovane affetta da progeria. Anna, che a causa della malattia che “rende vecchi” aveva un’età biologica tra i 70 e 80 anni, pesava appena 17 kg. Le era stata diagnosticata la sindrome di progeria di Hutchinson-Gilford subito dopo la nascita e il mese scorso aveva spento otto candeline. Al mondo come la bambina morta in Ucraina ci sono solo altre 160 persone, tra cui Sammy Basso, un ragazzo italiano. “Il suo unico sogno è scoprire un giorno che la diagnosi dei dottori era sbagliata”, aveva dichiarato qualche tempo fa parlando di Anna e della sua famiglia Timofey Nagorny, capo della Fondazione dei volontari ucraini che ha sostenuto le cure mediche della bambina affetta da progeria. A confermare la notizia della scomparsa della bambina è stata, tramite un canale web locale, la dottoressa Nadezhda Kataman che parlava di Anna come una “meravigliosa ragazza”, curata presso il Complesso medico regionale dei bambini di Volyn fin dall’infanzia.

L'età reale della bambina era tra i 70 e 80 anni – “Per i bambini con diagnosi di progeria un anno equivale a 8-10 anni, quindi la sua età reale era tra i 70 e gli 80 anni – ha detto la dottoressa -. La bambina ha sofferto di invecchiamento precoce dei suoi organi interni e del suo sistema corporeo. Le ossa crescevano lentamente mentre i suoi organi invecchiavano molto rapidamente. Anna ha subito diversi ictus e stati di paralisi degli arti e ciò aveva influenzato il movimento di braccia e gambe”. Anna aveva imparato a camminare bene dall’età di dieci mesi. La mamma Ivanna, che “era pronta a sacrificare tutto per la figlia”, aveva detto che la bambina aveva paura della luce, quindi usciva solo di sera. A 3 anni amava abbracciare e baciare il suo orsacchiotto ma non le piaceva baciare le persone.

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