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Militari dei reparti speciali francesi si sono arruolati nell’Isis

Una dozzina di militari – dei reparti speciali e della Legione Straniera – si sono arruolati nelle fila dell’Isis in Siria e Iraq.
A cura di Davide Falcioni
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Chi crede che – dopo gli attentati alla redazione di Charlie Hebdo e al supermarket ebraico di Parigi – i terroristi siano solo immigrati provenienti da Iraq o Siria sbaglia di grosso. Un dossier dei servizi segreti francesi, svelato in anteprima da Radio France Internationale (RFI), ha reso noto come una dozzina di ex militari transalpini, per lo più dei reparti speciali e della legione straniera, si siano uniti ai combattenti jihadisti e rappresentino dunque un serio pericolo anche per la Francia. Una fonte del ministaro della difesa, intervistata dall'agenzia France Press, ha confermato: "I casi siano estremamente rari e la nostra preoccupazione non è sugli ex soldati. Ci interessa invece prevenire la radicalizzazione all'interno delle nostre forze armate".

Secondo David Thomson, giornalista di RFI e autore dell'inchiesta sugli jihadisti francesi, non bisogna invece sottovalutare il pericolo: "Questi ex militari, che possono arrivare da Siria e Iraq, sono combattenti esperti ed hanno il vantaggio di conoscere le tecniche belliche delle truppe francesi". Per l'esattezza gli ex soldati sarebbero ex paracadutisti e uomini che hanno servito nella legione straniera: "Alcuni sono esperti di esplosivi: parte di essi si sono convertiti all'Islam solo di recente, mentre gli altri erano già musulmani". Il dossier cita il caso di un uomo che ha operato nel reparto di elite dei parà per cinque anni, acquisendo nozioni in tecniche di combattimento, utilizzo delle armi da fuoco e sopravvivenza. L'uomo, dopo aver terminato il servizio per l'esercito francese, è stato assunto da un'agenzia di sicurezza privata per lavorare sugli impianti petroliferi della penisola arabica. Qui è stato lentamente "radicalizzato": "Ha aderito all'Islam, si è lasciato crescere la barba e infine è partito per la Siria", rivela Radio France Internationale.

Il timore dei servizi transalpini è che anche in Francia possa verificarsi una tragedia come quella di Fort Hood, negli Usa, quando il 5 novembre del 2009 un uomo in uniforme ha aperto il fuoco su militari e civili presenti nella base, uccidendo 13 persone e ferendone 32. . L'autore della strage – il maggiore Nidal Malik Hasan, 39 anni – era in procinto di arruolarsi tra le fila di Al Quaeda e partire per l'Iraq. L'uomo è stato condannato a morte nell'agosto di due anni fa.

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