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Mamma e figlie responsabili del rogo che ha fatto strage di animali allo zoo di Krefeld

Come ricostruito dalla polizia locale, la mamma e le due figlie in tutto hanno acceso cinque lanterne cinesi di carta acquistate online facendole volare in aria in occasione del Capodanno. Alcune però sono cadute sullo zoo innescando l’incendio che ha distrutto la cosiddetta “Casa delle scimmie” e ucciso trenta animali.
A cura di Antonio Palma
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Sono una mamma di sessanta anni e le sue due figlie adulte le responsabili del terribile rogo divampato nella notte di capodanno nello zoo di Krefeld, in Germania, facendo strage di animali. Lo ha confermato la polizia locale dopo gli accertamenti investigativi scattati subito dopo l’incendio. Fin dal primo momento gli inquirenti avevano stabilito che le fiamme erano divampate a causa di alcune lanterne cinesi fatte volare sull’area dello zoo in occasione del Capodanno per festeggiare l’arrivo del 2020. Molti testimoni infatti avevano subito rivelato alla polizia di aver visto alcune lanterne volare in zona poco rima del rogo che ha ucciso cinque oranghi, un gorilla e dozzine di altre scimmie per un totale di trenta animali.

Anche i vigili del fuoco, analizzando i resti della cosiddetta "Casa delle scimmie", una zona dello zoo dedicata ai primati, aveva rivenuto i residui di alcune lanterne. Queste informazioni hanno spinto mamma e figlie a farsi avanti e autodenunciarsi. Come ricostruito dalla polizia locale, le tre donne che in tutto hanno acceso cinque lanterne cinesi di carta acquistate online. Le tre, residenti proprio a Krefeld e non lontano dallo zoo cittadino, hanno riferito ala polizia di non sapere nulla del divieto che impone di non lanciare simili oggetti in zona così come di non utilizzare petardi e fuochi d’artificio.

“Le tre sono dispiaciute per l'incidente e provano rimorso per le conseguenze delle loro azioni” ha detto la polizia in una conferenza stampa in cielo alla vigilia di Capodanno. Per loro è scattata una denuncia che potrebbe costargli un pesante multa o addirittura una pena fino a cinque anni di carcere senza contare i probabili danni da pagare allo zoo.

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