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Guerra in Ucraina

L’Ucraina rifiuta il modello di neutralità di Austria e Svezia e chiede “garanzie di sicurezza”

Il presidente Zelensky non ha nessuna intenzione di accettare una neutralità dell’Ucraina sul modello di Svezia o Austria: “Siamo in guerra – ha scritto il negoziatore di Kiev Podoliyak – il modello può essere solo ucraino e solo basato su garanzie di sicurezza verificate legalmente”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Per l'Ucraina la strada della neutralità non è percorribile. La risposta della delegazione di Kiev alle dichiarazioni di vari esponenti della Russia – dai negoziatori al ministro Lavrov – è arrivata a stretto giro: il modello di neutralità di Austria e Svezia non è accettabile. Così le trattative, che per certi versi sembravano dirette – seppur non vicinissime – verso un accordo, tornano improvvisamente e rapidamente in salita. Il presidente Zelensky ha fatto sapere di rifiutare la neutralità e ha chiarito di volere delle garanzie di sicurezza per il proprio Paese. Garanzie che, evidentemente, possono arrivare solo con un accordo legalmente vincolante che preveda anche la difesa dell'Ucraina in caso di attacco.

A spiegare la posizione dell'Ucraina è stato Mykhailo Podoliyak, consigliere di Zelensky e negoziatore di Kiev: "Comprendiamo il tentativo dei nostri partner e sappiamo che da qui arrivano le parole sul modello di neutralità svedese o austriaco – ha scritto in un messaggio inviato sul suo canale Telegram – Ma l'Ucraina è ora in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino e solo basato su garanzie di sicurezza verificate legalmente. Nessun altro modello è un'opzione".

Cosa significa questo? "In primo luogo, servono garanzie di sicurezza assoluta efficaci – ha scritto ancora il negoziatore ucraino – Ciò significa che in futuro i firmatari della garanzia non si facciano da parte in caso di attacco all'Ucraina, come successo oggi, ma partecipino attivamente al conflitto a fianco dell'Ucraina e ci forniscano ufficialmente una fornitura immediata della quantità necessaria di armi". Inoltre "l'Ucraina vuole garanzie dirette e ferme che il cielo sarà chiuso". Infine Podoliyak ha concluso: "L'Ucraina non è mai stata uno Stato militarista che attacca o progetta di attaccare i suoi vicini. A differenza di quegli stessi vicini – ha aggiunto riferendosi, ovviamente, alla Russia – Ecco perché oggi l'Ucraina vuole avere un gruppo di alleati forte che dia garanzie di sicurezza ben definite".

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