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Guerra in Ucraina

Le richieste di Russia e Ucraina ai negoziati di oggi: perché si potrebbe arrivare a un accordo

Russia e Ucraina fanno dei passi avanti nel negoziato che dovrebbe portare alla pace, o quantomeno al cessate il fuoco. Sia Zelensky che Lavrov hanno parlato di trattative più concrete e compromessi possibili. Vediamo quali sono le richieste dei due Paesi e su che base si potrebbe arrivare a un accordo diplomatico.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I negoziati tra Russia e Ucraina stanno andando bene, o almeno così dicono entrambe le parti. Le due delegazioni stanno trattando sostanzialmente a oltranza da lunedì, riunendosi ore e ore in videoconferenza. Va detto che però, mentre si cerca un accordo che – a sentire le dichiarazioni – si avvicina sempre di più, la guerra in Ucraina continua. Già ieri sono cominciate le dichiarazioni distensive, alla fine di un'altra giornata di negoziati. "Sta andando bene", ha detto il presidente Zelensky, che poi questa mattina ha annunciato: "I negoziati oggi sono più realistici, ogni guerra ha bisogno di un accordo". La conferma è arrivata anche da Mosca, con il ministro degli Esteri russo Lavrov che ha parlato di un compromesso possibile e di un accordo vicino. La domanda, però, è una: a quale prezzo? Capire quali siano le vere richieste sul tavolo in queste ore è complesso. La trattativa è entrata nel vivo e dalle dichiarazioni dei negoziatori – e non solo – è possibile capire in che direzione si sta andando.

Cosa chiede Zelensky alla Russia

La richiesta immediata dell'Ucraina è una: il cessate il fuoco, che la delegazione di Zelensky ha messo sul tavolo dal primo giorno. Nel corso delle tre settimane di guerra, il presidente ucraino ha aperto prima alla possibilità di riconoscere Crimea e Donbass, poi di abbandonare definitivamente l'idea di entrare nella Nato. Oltre al cessate il fuoco, però, è sicuro che l'Ucraina voglia delle garanzie per la sua indipendenza futura, per evitare che la storia si ripeta. Oltre al risarcimento per i danni subiti durante la guerra, che difficilmente Mosca concederà.

Le condizioni di Putin per l'Ucraina "neutrale"

Dal fronte russo hanno parlato sia il capo negoziatore, Vladimir Medinsky, sia il ministro degli Esteri Lavrov. Kiev sarebbe disponibile ad assumere uno status di "neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito – avrebbe detto Medinsky secondo quanto riporta Interfax – Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell'esercito ucraino". Poi, però, ha anche aggiunto che "l'Ucraina ha già lo status di neutralità, che è affermato nella dichiarazione di sovranità ucraina". E ha sottolineato: "Chiaramente, la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa". Di questo aveva parlato anche Lavrov: "L'uso della lingua russa e la libertà di espressione sono importanti".

Come può finire la guerra economica

Al centro del negoziato c'è anche il tema sanzioni: "Tutta questa pazza situazione con sanzioni economiche che, ovviamente, assomiglia a una guerra economica su vasta scala e senza precedenti nella storia contro la Russia – ha continuato Medinsky – è uno degli argomenti chiave di negoziazione in ciascuno dei nostri incontri". È possibile, infatti, che la Russia chieda di rimuovere delle sanzioni come parte dell'accordo di cessate il fuoco. O almeno questo ha lasciato intendere Medinsky. Non è un segreto che l'economia russa sia vicina al collasso. Il capo negoziatore russo, però, ha anche detto chiaramente che ci sono progressi su una serie di punti "ma non su tutti", aggiungendo che "un team di professionisti legali, funzionari militari ed esperti sono coinvolti nell'allineamento delle posizioni delle delegazioni nei colloqui in cerca di compromessi". Insomma, la potenziale conclusione positiva del negoziato si avvicina, ma non è affatto dietro l'angolo.

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