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Covid 19

Lockdown, coprifuoco, spostamenti, ristoranti e negozi: come il resto d’Europa si difende dal Covid

La maggiore circolazione delle varianti del Covid-19 ha portato molti Paesi ad applicare misure sempre più stringenti. Anche in Italia in queste ore si parla di lockdown, già applicato invece in Germania e Regno Unito. Più morbida, al momento, la linea in Francia e Spagna, ma comunque con maggiori limitazioni rispetto a gran parte dell’Italia. Andiamo a vedere quali sono le misure anti-Covid nei grandi stati europei.
A cura di Stefano Rizzuti
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Da qualche ora anche in Italia si è tornati a parlare di lockdown. L’idea è quella di chiudere il più possibile per evitare un nuovo aumento dei contagi, con l’obiettivo di mettere in sicuro le vaccinazioni. L’Italia non sarebbe, eventualmente, l’unico Paese ad andare in lockdown in questa fase in cui a preoccupare è soprattutto la circolazione delle varianti, a partire da quella inglese. Tra i grandi d’Europa c’è chi è già in una fase di confinamento dei suoi cittadini e chi, invece, non esclude la possibilità di nuove restrizioni sempre più ferree. Vediamo quali sono attualmente le regole in vigore nei grandi Paesi d’Europa: dalla Germania alla Spagna, dal Regno Unito alla Francia.

Le regole anti-Covid in Francia

Da qualche settimana in Francia si parla dell’ipotesi di un terzo lockdown nazionale, anche se tutti ora tendono a escluderlo. Lo stato d’emergenza è stato prorogato fino al primo giugno. Attualmente in Francia il coprifuoco è in vigore dalle 18 alle 6: a quell’ora tutti i negozi e le attività chiudono e c’è obbligo di stare in casa. Le scuole sono aperte, ma con restrizioni severe e tanti test sugli studenti. Ristoranti e caffè sono chiusi e sono chiusi anche gli impianti sciistici, così come cinema, teatri, musei, bar e ristoranti. Le frontiere sono chiuse per chi viene da Paesi non Ue dal 31 gennaio.

Germania in lockdown da due mesi

Da metà dicembre la Germania è in lockdown, anche se si tratta di un confinamento meno pesante di quello avvenuto in primavera. Il numero dei contagi è calato, ma il blocco è stato esteso fino al 7 marzo. In Germania sono chiusi i negozi e tutti i servizi non essenziali, come bar, ristoranti (possibile solo l’asporto), i centri benessere e i parrucchieri. Per quanto riguarda gli spostamenti, sono consentiti per una passeggiata o per andare a lavoro, ma è possibile anche incontrare una sola persona al di fuori del proprio nucleo di familiari/conviventi. Non si possono utilizzare le mascherine fatte in casa. Dal primo marzo riapriranno i parrucchieri, mentre alcune regioni riapriranno anche le scuole. La Germania, inoltre, ha chiuso anche i confini con la Repubblica Ceca e con la regione austriaca del Tirolo.

Lockdown anche in Regno Unito

Il Regno Unito è in lockdown da oltre un mese. Di fatto è tutto chiuso, con bar e ristoranti aperti solo per l’asporto. Si può uscire solo per gli acquisti essenziali (per esempio supermercati e farmacie), per le cerimonie religiose e per l’esercizio fisico (massimo un’ora al giorno). Per poter incontrare gli amici si deve rispettare il concetto della bolla, ovvero si può incontrare una sola persona – sempre la stessa – al di fuori del proprio nucleo. Per quanto riguarda il lavoro, dove è possibile lo smart working è praticamente obbligatorio. Scuole chiuse, fatta eccezione per i bambini vulnerabili e per i figli dei lavoratori essenziali. Aperti i parchi giochi.

Le restrizioni anti-Covid in Spagna

La Spagna prevede importanti restrizioni sui voli provenienti da Regno Unito, Brasile e Sudafrica, almeno fino a marzo, proprio per arginare la diffusione delle principali varianti. Resta in vigore fino al 9 maggio il coprifuoco, che varia però da regione a regione: in linea di massima parte alle 22 o alle 23 e finisce alle 6. Si può uscire solo per lavoro, scuola, formazione, comprare le medicine, badare ai bambini o agli anziani. Chiunque sopra i sei anni deve indossare le mascherine sui mezzi del trasporto pubblico e negli spazi chiusi. In molte regioni è obbligatoria anche all’aperto. Sono vietati gli incontri nelle case e in molte regioni bar e ristoranti chiudono prima rispetto all’orario del coprifuoco: a Madrid, per esempio, la chiusura è alle 21.

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