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Libia, le forze di Gheddafi continuano a bombardare Misurata. E’ crisi umanitaria

La terza città della Libia, Misurata, l’unica dell’ovest in mano ai ribelli, sta subendo da settimane l’assedio delle forze di Gheddafi. I civili morti si contano a centinaia, tra di loro molte donne e bambini. Mancano i generi di prima necessità in quella che potrebbe diventare una vera e propria catastrofe umanitaria.
A cura di Cristian Basile
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Misurata gheddafi

Otto persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite, tra cui molte donne e bambini, in una serie di attacchi delle forze leali a Mu'ammar Gheddafi contro la città libica di Misurata, l'unica nell'ovest del Paese in mano ai ribelli. Un residente della città, assediata da quasi due mesi dai gheddafisti, ha dichiarato alla televisione araba Al Jazeera che questa nuova serie di bombardamenti è durata un'intera nottata, concludendosi nelle prime ore di questa mattina.

Le forze del regime stanno continuando ad usare missili Grad e proiettili di artiglieria di vario calibro per attaccare molte aree residenziali della città, provocando la morte di 8 civili nel quartiere di Ksar Ahmed, nei pressi del porto. Già ieri Misurata aveva subito una pesante offensiva dei gheddafisti in degli attacchi che avevano causato la morte di 23 persone.

Oggi un portavoce ribelle ha avvertito che se la NATO non intensificherà il suo intervento ci sarà un "vero massacro" a Misurata, la terza città della Libia circondata dalle forze di Gheddafi che la bombardano quasi quotidianamente e che si trova ai margini di una catastrofe umanitaria causata anche dalla mancanza di alimenti e di acqua oltre che dall'assenza di energia elettrica e di qualsiasi mezzo di comunicazione.

Attualmente sono in atto sforzi internazionali per portare aiuti alla città, anche se il regime libico ha minacciato ad inizio settimana un attacco "selvaggio e violento" qualora venisse avviata una missione umanitaria a Misurata. Tra l'altro i pesanti bombardamenti delle ultime ore hanno impedito lo scarico di materiale medico e di alimenti che si trovano a bordo di una nave, noleggiata dall'ONU, ancorata nel porto della città.

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