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L’eroismo di Christina, nasconde e salva la sua bimba dal massacro dei mormoni in Messico

Il gesto della 29enne Christina Johnson, una delle vittime della strage in cui hanno perso la vita tre donne e sei bambini in Messico, tutti membri di una stessa comunità mormone. La donna ha messo al sicuro e nascosto la sua bimba di sette mesi salvando dalla strage dei cartelli della droga messicani.
A cura di Antonio Palma
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Per ore tutti i parenti avevano creduto che fosse morta insieme agli altri nove membri della famiglia vittime del massacro dei mormoni in Messico, ma la piccola Faith di sette mesi invece era ancora viva, distesa sul pavimento di uno dei suv preso di mira dai Narcos e avvolta con delle coperte dalla mamma per occultarla alla vista degli assassini e salvarla. Faith è la figlia di Christina Johnson, una delle vittime della strage in cui hanno perso la vita tre donne e sei bambini brutalmente uccisi due giorni fa mentre viaggiavano vicino al confine tra Stati Uniti e Messico. "Dio è così buono e ci ha dato una nuova speranza in tutta questa tristezza. È un angelo vivente e ha portato speranza alla nostra famiglia" ha dichiarato la zia della piccola mostrando la foto di Faith finalmente nelle braccia del papà.

"Per circa quattro ore abbiamo pensato che la piccola Faith fosse morta" hanno spiegato i membri della famiglia mormone di LeBaron rivelando il gesto eroico della mamma 29enne che sotto il fuoco dei proiettili sparati all'impazzata contro la vettura ha nascosto la figlia. La 29enne avrebbe subito sganciato il seggiolino su cui era seduta la bimba gettandolo a terra sul pavimento per proteggerla e infine l'ha nascosta con una coperta. Quando infine è scesa a mani alzate dal mezzo già crivellato di proiettili, alcuni uomini armati le hanno sparato al petto da distanza ravvicinata uccidendola sul colpo. Proprio quel suo ultimo gesto però ha salvato la piccola visto che nessuno degli oltre duecento colpi esplosi dagli assalitori ha colpito la bambina.

Massacro in Messico, 13enne Devin ha camminato ore  per dare l'allarme

Per ore la piccola è rimasta da sola in quell'auto attorniata da cadaveri e nessuno credeva di poterla trovare in vita. Nell'attacco avvenuto lunedì vicino alla comunità mormone di La Mora, a circa 70 miglia a sud del confine americano, oltre alla 29enne Johnson, hanno perso la vita un'aaltra donna e sei bambini Rhonita Miller, 30 anni, e quattro dei suoi figli, il 12enne Howard Miller, Krystal Miller di 10 anni e i gemelli Titus e Tiana Miller, entrambi di otto mesi, deceduti nell'incendio del loro suv tempestato di proiettili. Dawna Langford, 43 anni, e due dei suoi figli, Trevor Langford di 11 anni e Rogan Langford di due anni, sono morti in un terzo veicolo. Faith e gli altri sei figli della signora Langford sono sopravvissuti all'attacco tra cui Devin, 13 anni, che ha camminato per ore per dare l'allarme.

Comunità mormone nel mirino, arrestato un uomo

Le nove vittime del massacro erano membri di una comunità chiamata Colonia LeBaron, fondata da un gruppo mormone ‘scismatico' che si è stabilizzato un secolo fa in Messico. La comunità è stata già presa di mira in passato dai cartelli della droga messicani perché apertamente schierata contro i signori della droga. La polizia messicana ha arrestato una persona sospettata di essere coinvolta nell'attacco di lunedì. Al momento della cattura, sulle colline di Agua Priests, nello Stato di Sonora, l'individuo aveva con sé due ostaggi legati e imbavagliati. L'uomo era armato di fucili d'assalto e di un'enorme quantità di munizioni,

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