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La storia di Aileen Wuornos, la prostituta-serial killer che uccideva i suoi clienti in autostrada

Aileen Carol Wuornos, “l’adescatrice delle autostrade”, è stata una nota serial killer americana. Dalla sua storia ha tratto ispirazione il film Monster, scritto e diretto da Patty Jenkins.
A cura di Anna Vagli
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La storia di Aileen Carol Wuornos, soprannominata Highway Hooker, l’adescatrice delle autostrade, smentisce definitivamente il luogo comune per il quale le donne non commettano omicidi seriali.

Per lungo tempo si è ritenuto erroneamente che fosse seriale solo l’assassino che agiva in preda a istinti sessuali. Le donne, invece, diventano killer seriali dietro forti spinte di matrice economica.

Sono loro, le vedove nere. Che incarnano il corrispettivo femminile di Barbablu, il soprannome del serial killer Henri Landru. Aileen, però, rispetto alle altre donne killer, si differenziava per l’arma usata per uccidere: la pistola. Tendenzialmente, invece, il genere femminile tende a prediligere il veleno.

Dalla sua storia ha tratto ispirazione il film Monster, scritto e diretto da Patty Jenkins. Aileen è stata interpretata da Charlize Theron, che si è aggiudicata nel 2004 il premio Oscar come migliore attrice protagonista.

Come ha fatto Aileen Wuornos a diventare una serial killer

Aileen è nata a Rochester, nel Michigan, il 29 febbraio 1956. In origine il suo cognome era Pitman, perché così si chiamava il suo padre biologico Leo. Un uomo con gravi disturbi psicopatologici, che entrava e usciva dal carcere. Dove peraltro troverà la morte nel 1969, come conseguenza di un regolamento di conti che aveva a che fare con le ragioni della sua detenzione: molestie sui bambini.

Prima di essere ucciso, però, Leo aveva abbandonato Aileen, suo fratello Keith e sua madre Diane. E lo aveva fatto qualche mese dopo la sua nascita. Il destino dei due fratelli era già drammaticamente scritto. Resteranno infatti presto orfani dal momento che anche Diane deciderà di abbandonarli ai nonni materni. Era il 1960.

Poco dopo, Aileen e Keith verranno adottati da Lauri e Britta Wuornos, prenderanno il loro cognome e si trasferiranno nel Michigan, dove i due coniugi abitavano con gli altri loro figli. Aileen scoprirà di essere adottata solo all’età di dodici anni. E da quel momento in poi il suo destino sarà irrimediabilmente segnato.

Difatti, dopo aver scoperto che Lauri e Britta non erano i suoi veri genitori, inizia a ribellarsi e a rifiutare la loro autorità. A quattordici anni rimane incinta, senza sapere chi sia il padre. Aveva infatti cominciato ad avere rapporti sessuali con chiunque, anche con il fratello Keith. Partorirà il suo bambino in un istituto per ragazze madri di Detroit, che abbandonerà subito dopo. Lasciando anche la creatura che aveva messo al mondo.

Inizia così a girare L'America in autostop e a fare la prostituta sotto mentite spoglie. Trincerandosi dietro il nome di Lee. Quello sarà solo uno dei tanti nomi che assumerà durante la carriera criminale. All’epoca, aveva solo 15 anni.

Le prime esperienze criminali

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Aileen venne arrestata prima volta nel 1974, in Colorado. Dopo essere stata sorpresa a correre in auto completamente ubriaca e mentre sparava fuori dal finestrino con una pistola calibro 22. Riuscirà a sottrarsi dalle maglie della giustizia fino al 1976, quando arriva in autostop a Daytona. E inizia a cercare un uomo da sposare che possa mantenerla. E, almeno per un periodo, lo trova.

Dopo essere tornata in Michigan, si sposa con Lewis Fell, un uomo benestante più vecchio di lei di quarantanove anni. Aileen spende tutti i suoi soldi e, quando lui rifiuta di continuare a darglieli, lei inizia a picchiarlo violentemente con un bastone. Fell chiede e ottiene un’ordinanza che impedisce alla moglie di avvicinarsi a lui e infine il divorzio.

Aileen, rimasta sola ancora una volta, torna a cercare un potenziale compagno che le consenta di vivere senza lavorare. Ma da quel momento in poi incontrerà tutti uomini sbagliati. Delinquenti come lei. In preda alla disperazione tenta anche il suicidio sparandosi un colpo di pistola allo stomaco.

Nel 1981, dopo aver provato a rapinare un negozio, viene condannata per rapina a mano armata. Resterà in carcere fino al giugno dell'83. Per poi rientrarci periodicamente.

Tra un periodo di detenzione e l’altro continua a fare la prostituta sulle strade della Florida. Ogni volta che viene fermata dalla polizia Aileen dà sempre un nome diverso. Ma viene sempre trovata in possesso di una pistola calibro 22. Si ritrova a trent’anni senza un soldo, senza una casa e forse persino senza un nome.

Un giorno Aileen si innamora di una donna, Tyria Moore, di ventisei anni. Le due diventano inseparabili e Tyria lascia il suo lavoro come cameriera in un motel per vivere con Aileen, che continua a fare la prostituta per tutta la Florida. Dopo un anno di idillio, il loro rapporto si incrina. Aileen, ormai vecchia per fare la prostituta, inizia a guadagnare poco per mantenere entrambe e nel 1987 viene arrestata insieme alla fidanzata per aver preso un uomo a bottigliate e per avere distrutto un appartamento a Daytona Beach. Da quel momento in poi inizia a girare con una pistola nella borsa.

La sera del 30 novembre 1989 Tyria la vide rientrare a casa ubriaca e alla guida di una Cadillac’77. Aileen le disse di averla rubata a un cliente dopo averlo ucciso. La fidanzata non le credette, ma presto dovrà cambiare idea.

La vittima è Richard Mallory ed è morto dopo essere stato attinto al petto da tre colpi di calibro ‘22. Un tipo solitario, ossessionato dalle donne e in particolare dalle spogliarelliste. Solo il primo di una lunga serie di omicidi.

La lunga scia di sangue, gli omicidi 

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Il 5 maggio 1990, nella contea di Brooks, in Georgia, venne trovato il corpo di un altro uomo bianco, di mezza età e completamente nudo. Anche lui ucciso a colpi di pistola calibro 22. La polizia, però, non riuscirà a identificarlo. Per questo venne archiviato come John Doe, nome convenzionale attribuito a tutti i cadaveri non identificati.

Il 1° giugno 1990 in un bosco vicino alla Interstate 19, nella contea di Citrus, in Florida, giaceva il corpo di David Spears, quarantatreenne che di professione faceva il camionista. Rinvenuto completamente nudo, a parte per il berretto da baseball che portava in testa, era stato ucciso con sei colpi sparati da una calibro 22. Il suo camion verrà ritrovato nella contea di Marion con le portiere chiuse e senza il libretto di circolazione al suo interno.

Il 6 giugno 1990 venne ritrovato ancora un altro corpo nudo nella contea di Marion. Quello di Charles Carskaddon, un cowboy che il 31 maggio era partito da Booneville per andare a trovare la sua fidanzata a Tampa. Dalla quale, però, non era mai arrivato. Anche lui freddato da nove colpi di pistola calibro 22.

Il 7 giugno 1990 Peter Siems, sessantacinque anni, era partito da Jupiter, in Florida, per raggiungere i suoi parenti in Arkansas. Neppure lui arrivò a destinazione. La sua auto, una Pontiac Sunbird, era stata trovata dopo essere stata abbandonata con un’impronta di mano insanguinata sul cruscotto.

Il 30 luglio 1990 toccherà a Eugene Burness, detto Troy. Quella mattina l’uomo avrebbe dovuto fare una serie di consegne per la ditta di insaccati per la quale lavorava sulla statale 19. Proprio la strada sulla quale Aileen svolgeva la sua attività di prostituta. Quel giorno Troy non soltanto non porterà a termine il suo lavoro, neppure tornerà a casa. La sera stessa, allertato dalla moglie, lo sceriffo della contea di Marion scorgerà il suo camion in una via nei pressi della strada statale 19. Di lui nessuna traccia.

Il cadavere di Barnes verrà ritrovato cinque giorni dopo in un parco a otto miglia di distanza. A fare la macabra scoperta fu una famiglia che stava facendo un picnic: il cadavere era in avanzato stato di decomposizione. Fu riconosciuto dalla moglie solamente perché indossava la fede nuziale. Era stato freddato con due colpi di calibro 22: uno al petto e due alla schiena.

L'11 settembre 1990 scomparve Dick Humphreys, cinquantatreenne esperto della polizia dell’Alabama. Verrà ritrovato cadavere il giorno seguente nella contea di Marion. Anche lui ucciso da sette colpi di pistola partiti da una calibro 22.

Il 19 novembre 1990 verrà infine ritrovato il corpo di Walter Gino Antonio, sessant'anni e camionista di professione. Trovato completamente nudo, a parte per i calzini che indossava, in un bosco nella contea di Dixie. È morto dopo che gli hanno sparato tre volte alla schiena e una volta alla testa. Sempre con una calibro 22. I suoi vestiti vennero rinvenuti in una zona disabitata.

Sette uomini uccisi in meno di un anno. Nonostante i delitti si siano consumati in tutta la Florida era chiaro a tutti: dietro non poteva esserci altro se non la mano di un assassino seriale. La prostituta assassina, la donna sanguinaria delle strade della Florida, la serial killer, era sempre lei: Aileen Wuornos.

Il modus operandi e le vittime di Wuornos

Il modus operandi di Aileen era sempre lo stesso. Dopo aver fatto l’autostop, si accordava con gli uomini per il compimento di atti sessuali. Una volta appartatasi con loro li uccideva e li derubava. Per poi rivendere i loro oggetti al banco dei pegni. Dunque, la scena del crimine, il modus operandi e l’arma del delitto si sono rivelati determinanti nella descrizione e nell’identificazione della personalità criminale della prostituta.

Le sue vittime erano tutte di sesso maschile, bianchi e di mezza età, sui quaranta-cinquant’anni. I loro cadaveri erano stati tutti rinvenuti denudati. Sul pavimento di un paio di auto, inoltre, erano stati repertati preservati usati e sulla tappezzeria anche alcuni capelli lunghi biondi.

Sotto il profilo vittimologico era stato altresì riscontrato che le vittime erano solite viaggiare spesso. In aggiunta, la dinamica omicidiaria aveva consentito di stabilire che gli uomini erano stati uccisi tutti dopo essere stati colti di sorpresa. Dunque, senza che si fossero verificate violente colluttazioni.

Sulle tracce della serial killer

Sotto mentite spoglie, quelle di Cammie Marsh Green, Aileen ha venduto a un banco di pegni di Daytona una videocamera e un rivelatore radar che appartenevano a Richard Mallory, il primo uomo ucciso, e per farlo ha dovuto lasciare le impronte digitali, come richiesto dalla legge.

Stessa cosa a Ormond Beach, dove ha impegnato la cassetta degli attrezzi presa dal camion di David Spears, e a Volusia, dove ha impegnato la fede di Walter Antonio. Aileen fa un incidente in auto con la sua fidanzata. Con l’auto di proprietà di una delle sue vittime, Peter Siems. Così la polizia ha un’intuizione.

Le impronte di Cammie Green sono le stesse di una donna, registrata sotto il nome di Lory Grody, che era stata arrestata qualche tempo prima. E quelle impronte coincidono proprio con quelle lasciate sul cruscotto della Pontiac di Peter Siems. Dunque, nonostante “gli alias”, le impronte digitali corrispondono tutte a una persona: Aileen Carol Wuornos. Che, nel frattempo, è stata lasciata dalla fidanzata.

Tyria aveva paura. La caccia inizia il 5 gennaio 1991. Ormai la donna più ricercata d’America ha le ore contate.

Aileen Wuornos in trappola

Il locale in cui è stata catturata (Wikipedia)
Il locale in cui è stata catturata (Wikipedia)

L’8 gennaio 1991 cerca di colpire ancora in un pub di Port Orange, ma lo fa con le persone sbagliate. Abborda Bucket e Drums, due spacciatori che si fingono interessati a lei. Ma che in realtà sono agenti sotto copertura. Da mesi la polizia della Florida aveva infatti istituito una task force per trovare la donna che da poco più di un anno teneva sotto scacco gli Stati Uniti.

Prima di arrestarla, non avendo prove schiaccianti contro di lei, ma solamente indizi, le danno appuntamento la sera seguente a una festa di bikers. L’obiettivo era di non perderla di vista. Dopo essersi trovati al party, la convincono a recarsi in un motel nelle vicinanze dove verrà arrestata per porto abusivo d’arma da fuoco sulla base di un vecchio mandato di cattura diretto a Lori Grody, uno dei suoi alter ego.

L’impianto accusatorio per gli omicidi poteva non reggere perché in quel momento contro di lei c’era solo l’impronta insanguinata sulla macchina di Siems. Che provava solamente che era salita sul mezzo. Non che l’avesse ucciso. Capiscono, dunque, che per affrontare il processo hanno bisogno di prove più schiaccianti. Così arrivano a Tyria che era scappata a vivere dalla sorella in Pennsylvania. La donna accetta immediatamente di collaborare.

La confessione

Il 14 gennaio 1991 Tyria chiama proprio Aileen da un motel della Florida, dove era stata condotta dalla task force che voleva incastrarla. Parlano quasi ininterrottamente per tre giorni di seguito. La Wuornos capisce quasi subito che quella chiamata è intercettata e che lo scopo è ottenere una sua confessione.  E, incredibilmente, confessa.

Come gesto di pietas, e forse di affetto, con quella confessione Aileen voleva scagionare Tyria da ogni responsabilità. Ma anche se stessa. Inizialmente, infatti, si dichiara totalmente estranea ai fatti. Per poi affermare di aver commesso gli omicidi per legittima difesa. Perché le sue vittime prima avevano cercato di essere i carnefici. L’avevano rapita, picchiata e infine l’avevano violentata.

Il racconto è particolarmente ricco con riferimento a Richard Mallory, il primo a essere stato ucciso. La donna riferisce che Mallory l’aveva caricata in macchina visibilmente ubriaco e fatto di marijuana. Secondo la Wuornos, in seguito, l’uomo l’aveva legata alla ruota di scorta, violentata e sodomizzata. Lei, però, ad un certo punto era riuscita a liberarsi, a prendere la pistola dalla borsa e a ucciderlo. Infine, aveva aggiunto che lo stesso copione si era verificato con le altre sue vittime.

Un tentativo maldestro e una strategia difensiva del tutto fallimentare. Strategia che, però, denota una peculiarità personologica. Aileen trova appagamento nel confessare gli omicidi. Trova piacere nel descrivere in maniera certosina e maniacale il suo operato. Lo fa con i secondini del carcere di Volusia, solamente per passare dalla parte dell’indifesa vittima. Ma anche con tutti i giornalisti e i produttori che vanno a trovarla in carcere.

Per i media americana è presto diventata, ed è rimasta, la “damigella della morte”.

Su di lei hanno scritto di tutto. Anche di quando ha raccontato di aver avuto, in tutta la sua carriera da prostituta, almeno duecentocinquantamila uomini. Un numero spropositato considerando che, se così fosse, avrebbe dovuto avere una media di almeno trentacinque rapporti sessuali ogni giorno per vent’anni.

Il suo personaggio è stato talmente in grado di catalizzare l’attenzione che, ad un certo punto, Arlene Pralle, esponente della setta dei cristiani rinati, le scrisse una lettera perché, a suo dire, era stata spinta da Gesù Cristo.

La donna era rimasta totalmente ammaliata da adottare legalmente Aileen, nominare per lei un collegio di avvocati e firmare contratti per libri e produzioni cinematografiche. Il risultato: oltre dieci libri, due film e diversi spettacoli teatrali.

Il processo a carico di Aileen Wuornos

Il processo a carico della serial killer della Florida iniziò il 14 gennaio 1992. Per dare seguito alla strategia dei legali, però, riguardò inizialmente soltanto l'omicidio di Richard Mallory. Gli avvocati, infatti, pensarono che, con riferimento a un unico omicidio, fosse più facile dimostrare la teoria della legittima difesa. Ma fecero un errore di valutazione. Un grosso errore di valutazione.

Difatti, in Florida c'è una legge che autorizza a introdurre nel corso del dibattimento anche prove di altri omicidi, ove queste si rivelino decisive per la soluzione di quello in oggetto.

Progressivamente le cose si misero sempre peggio e Aileen iniziò a perdere la testa e decise di appellarsi al quinto emendamento. Lo fece per ben venticinque volte. Il 31 gennaio 1992, il giudice Uriel Blount condannò la donna a morire sulla sedia elettrica. Sarà solo la prima condanna.

Nel corso degli altri processi, Wuornos non solo cambiò più volte versione. Dichiarando che solo Mallory era riuscito a violentarla mentre gli altri era riuscita a ucciderli prima che lo facessero. Ma fece anche un’affermazione che le costerà molto cara. Augurò che la moglie e i figli del pubblico ministero Rick Ridgeway venissero violentati e sodomizzati.

Il 15 maggio 1992 venne condannata all'ergastolo anche per gli omicidi di Dick Humphries, Troy Barnes e David Spears. Stesso verdetto intervenne con riguardo alla morte di Charles Carskaddon e di Walter Antonio.

La lettera alla Corte Suprema

Padre Fred Ruse con uno striscione "Scegli la vita" prima dell'esecuzione della serial killer
Padre Fred Ruse con uno striscione "Scegli la vita" prima dell'esecuzione della serial killer

Nel 2002, Aileen ha scritto una lettera alla Corte Suprema: “Sono una che odia seriamente la vita umana. E vorrei uccidere ancora”. A quel punto il governatore della Florida, Jeb Bush, ha disposto una perizia psichiatrica che stabilì che Aileen era perfettamente in grado di intendere e di volere.

Il 9 ottobre 2002, alle nove e quarantasette, Alieen è stata uccisa con un’iniezione letale. Non con la sedia elettrica come prevedeva la prima condanna. E ciò perché in Florida era stata eliminata la modalità di esecuzione capitale mediante l’ausilio della sedia elettrica.

Il caro funebre col corpo della serial killer
Il caro funebre col corpo della serial killer

Le sue ceneri sono state sparse sotto un albero nel Michigan per mano di un’amica d’infanzia. Al suo funerale, come espressamente richiesto, venne suonata la canzone Carnival di Natalie Merchant.

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